In TINDICF xivl ■■dei libri del mese■■ Bambini-Ragazzi Luisa Lorenzini, Gigi. Il libro del fermo e del movimento, Giunti Marzocco, Firenze 1989, Lit 7.000. La storia di Gigi conta ormai più di venti volumi caratterizzati da un approccio scientifico all'osservazione della realtà. Il libro scientifico è quasi sconosciuto in Italia non solo per i più piccoli, anche per gli adolescenti. Questa collana destinata ai bambini della scuola materna ha come protagonista Gigi, un piccolo di tre anni che viene descritto analiticamente nelle sue considerazioni sul mondo. Questo volume sul movi- hnrlaBi^MH Via delle Fornaci. 50 00165 ROMA D. De Martis CRISI F. Barale PSICOTICA E. Caverzasi ACUTA: PSIC0- (a cura di) PATOLOGIA, CLINICA, TERAPIA pagg. 288 - L. 32.000 Diego PREVENZIONE Garofalo PSICO-SOCIALE E SALUTE Breve guida teo- rico-pratica per gli operatori del- la salute pagg. 340 - L. 32.000 A.Braconnier I MILLE VOLTI D.Marcelli DELL'ADOLE- SCENZA Itinerari e insidie pagg. 240 - L. 20.000 Giuseppe LA PEDAGOGIA Conti PSICO- ANALITICA pagg. 144 - L. 20.000 Cosimo COSTELLAZIONE Fornaro DANTE pagg. 224-L . 20.000 V.Bonasegaie EDUCAZIONE S. e M.Rizzoli PERMANENTE (a cura di) TRA PROFEZIA E PROGETTO pagg. 176-L. 16.000 S.Moscovici PSICOLOGIA (a cura di) SOCIALE pagg. 572-L. 52.000 mento e il suo contrario parte dalla richiesta che la madre fa a Gigi di stare un po' fermo e lui, stendendosi sul letto, si rende conto di non riuscire a stare mai perfettamente fermo, respira, sbatte le palpebre mentre il suo orso sa rimanere immobile a meno che non venga toccato. Di qui Gigi estende il suo campo di osservazione ad altri elementi della realtà fino ad arrivare alla considerazione finale che tutto si muove. Eliana Bouchard Giovanni Giudici, Scarabattole, Mondadori, Milano 1989, ili. di Nicoletta Costa, pp. 32, Lit 7.500. Che cosa succede quando un poeta come Giudici si sveglia nel mondo dei bambini? Le streghe con le ragnatele fra i capelli che passano attraverso i buchi della serratura per spaventare i piccoli sono sconfitte da una risata, un animaletto buffo e debole vive molte avventure sgradevoli prima di trovare un amico, il lupo impara a sue spese a fare il proprio mestiere di cacciatore ("ma ruba solo quando ha fame, / perché nessuno gli dà da mangiare"). La rima è una grande fucina di invenzioni pirotecniche, di accostamenti strani e mai visti, di immagini efficaci come piccoli quadri ("Quando pigola è un pulcino / color giallo canarino; / quando corre a quattro zampe / quasi perde le mutande"). Con divertimento e ironia (dote a cui Giudici non può davvero rinunciare senza rinunciare a se stesso) il poeta chiude il suo piccolo libro con il ritratto della bambola Ciclamina, un prodotto perfetto della tecnologia moderna: "Quando ha sete, puoi farla bere / a garganella o nel bicchiere; / e perfino riempirgli la pancia / di patate e succo d'arancia /... / E quando sta per scoppiare / stappi un buco e la puoi vuotare". La filastrocca che canta le lodi di Ciclamina alla fine potrebbe confondere le idee: anche la bambola gioca a fare la signora e ha un suo bambolotto da accudire. Ma per fortuna, dopo aver giocato, Giudici rimette ogni cosa al suo posto: la differenza sostanziale fra la bambola e la piccola lettrice consiste nell'avere "una pila al posto del cuore". Un ottimo modo per far nascere nei bambini fra i cinque e gli otto anni il gusto della poesia in rima, da ricordare e inventare sul filo delle analogie e dell'estro dell'immaginazione. Monica Bardi Jan Piénkowski, Questa è bella, Mondadori, Milano 1989, ed. orig. 1989, trad. dall'inglese di Uva Tron, Lit 14.000. "C'è una vecchia strampalata che una mosca nera inghiotte. / Chissà mai perché l'ha fatto. / Voi direte: È un po' picchiata! / Forse muore entro stanotte". La vecchia trangugia poi un ragno che vuol catturare la mosca e poi un pipistrello che vuol riprendersi il ragnone finché muore, "è naturale!". Ragni, pipistrelli, uc-cellacci schizzano fuori dalle pagine con colori raccapriccianti per allietare le parti nere delle anime candide. Il paradosso corre su una rima frenetica e incalzata da parole onomatopeiche rese ottimamente dalla traduzione italiana. Confortevole per i bimbi cattivi, stimolante per quelli buoni. Eliana Bouchard AA.VV. Storie di giovani mostri, a cura di Isaac Asimov, Mondadori, Milano 1989, ed. orig. 1984, trad. dall'inglese di Francesca Lazzarato, pp. 184, Lit 9.500. Occupandosi di mondi alternativi, possibili o meravigliosi che siano, la fantascienza ha sempre mostrato interesse per un universo a portata di mano, eppure troppo spesso "alieno": quello dei bambini, guardato con diffidenza e malcelata ostilità dagli adulti. Anzi, proprio su questo dualismo, sulla fobia verso le nuove generazioni e sul terrore che esperimenti e radiazioni possano deformare il corpo e travolgere la psiche dei bambini, sono stati costruiti dei classici sia della letteratura sia del cinema come La stirpe dei dannati, tratto da un racconto di Windham; per contro l'innocenza e la naturale socievolezza dell'infanzia sono state considerate la base essenziale per un contratto pacifico con altre forme di vita, come nel celeberrimo E.T.. Il percorso che Asimov ci propone in questo territorio non è né tragico né ottimistico, e bisogna intendere il termine "mostro" che compare nel titolo nel suo significato latino, cioè di essere fuori della norma: semplicemente si tratta di molti raccontini (scritti da grandi autori come Brad-bury e Brown, mirabili per la concisione e lo stile e adatti a un pubblico di tutte le età), che illustrano alcune possibili mutazioni, talune studiate scientificamente e talaltre "naturali", che potrebbero accadere nel futuro alle nuove generazioni. Ma si è poi così sicuri che i risultati sarebbero quelli voluti e desiderati dagli adulti? Mario Della Casa Bianca Pitzorno, Parlare a vanvera, Mondadori, Milano 1989, pp. 119, illustrazioni di Emanuela Bussolati, Lit 8.500. Il libro contiene dieci "racconti etimologici", come li definisce, un po' impropriamente, l'autrice: sono storie che prendono spunto da alcuni tra i più diffusi modi di dire del linguaggio quotidiano (fare "orecchie da mercante", "rompere gli indugi" e così via) azzardandone una spiegazione completamente inventata: per esempio che nel Cinquecento un orafo divenne ricco producendo orecchie preziose destinate ai mercanti più ricchi, le celebri "orecchie da mercante"; che nel secolo scorso una zitella erompeva in singhiozzi ogni volta che si pronunciava il nome del suo primo amore, Otto (da cui l'espressione "piangere a dir-otto"). Divertenti quanto basta, le dieci storie sono ordinate lungo un percorso pseudostorico, che conduce il lettore dall'antica Roma fino agli anni più recenti, ma che volentieri utilizza personaggi e luoghi tipici dell'universo fiabesco, riconoscibili e familiari per il bambino: un principe-ro-spo, un cavaliere valoroso e senza volto, e persino una principessa dalla chioma bionda rinchiusa in cima alla torre più alta del castello. Nella bre- vissima introduzione troviamo un'esortazione, rivolta ai bambini, a seguire la scrittrice sulla stessa strada, a "sbrigliare la fantasia" producendo quante più etimologie inventate è possibile: un modo indiretto per riconoscere quello che in realtà è un 'debito' nei confronti della istintiva e inesauribile vena affabulatoria dell'infanzia, da cui questo libro trae ispirazione e ragion d'essere, e i cui meccanismi vuol riprodurre. Sonia Vittozzi Bambini-ragazzi segnalazioni Walt Disney, Disegno Paperino, Mondadori, Milano 1989, Lit 12.500. Realizzato in cartoncino fustellato consente di disegnare il famoso papero guidando la matita lungo i contorni, graficamente diseducativo ma molto divertente. Walt Disney, L'orologio di Topolino, Mondadori, Milano 1989, Lit 18.000. Gigantesco cartonato con all'interno un orologio con lancette metalliche laccate, insegna a leggere l'ora. Alan Snow, Macchine automobili autocarri trattori, Fabbri, Milano 1989, Lit 8.000. Guida al funzionamento delle macchine, fornisce informazioni precise e dettagliate per bambini di cinque-sei anni. Angela Wilkes, Il mio primo libro di cucina, Fabbri, Milano 1989, pp. 48, Lit 16.000. Manuale di cucina, consente la realizzazione dei piatti senza l'aiuto degli adulti. Carla Barzanò, Luisa Marconi, Le ricette di Mago Filippo. La cucina illustrata per piccoli cuochi, Coop, Milano 1989, pp. 143, Lit 25.000. Utile per l'impostazione di una corretta educazione alimentare. Richard Scarry, Il primo libro dei desideri, Mondadori, Milano 1989, Lit 23.000. Libro-salvadanaio, inserendo una moneta, suona. Dick Bruna, Gioco con gli animali, Mondadori, Milano 1989, Lit 7.500. Gli efficaci disegni di Dick Bruna per bambini da tre a sei anni. Annamaria Parravicini, Storie e rime per sognare, Piccoli, Milano 1989, Lit 4.500. Inserito in una collana dove fiabe, poesie e filastrocche vengono riscritte o inventate in edizione molto economica. Christine Nòstlinger, L'invenzione del signor Bat(man), Salani, Firenze 1989, ed. orig. 1975, trad. dal tedesco di Claude Béguin, pp. Ili, Lit 12.000. La nonna di Robi è contemporaneamente giovane e vecchia, il vecchio Batman in pensione cercherà un antidoto. AA.W., Animali prodigiosi, a cura di Francesca Lazzarato, Editori Riuniti, Roma 1989, pp. 155, Lit l 22.000. Francesco Bollorino, Il bambino a espansione e altre storie, Marietti, Genova 1989, ili. di Emanuele Luzzati, pp. 125, Lit 30.000. In clima autunnale, nelle lunghe serate da trascorrere ! in casa, torna la nostalgia delle fiabe tradizionali, piene di re, streghe, fate, foreste e ostacoli da superare, secondo la ricetta antica ricostruita da Propp. Francesca Lazzarato ha raccolto in un libro fiabe slave, tedesche, russe, norvegesi, italiane che hanno la caratteristica comune di presentare, nella veste di personaggi principali, tre tipi di animali meravigliosi: quelli prodigiosi che fanno incantesimi, conoscono trucchi ed espedienti e accorrono in aiuto I dei loro amici umani (come il cervo dalle corna d'oro, il I gatto con gli stivali, il cavallo sauro), quelli definiti "ri- conoscenti" che, risparmiati dal giovane eroe gli offrono poi consiglio e aiuto e lo assistono nel compimento di imprese impossibili; e infine gli sposi-animali, creature repellenti e mostruose (maiali, serpenti, topi, granchi) che si trasformano improvvisamente in splendidi giovani e in avvenenti ragazze, restituiti alla loro primitiva natura umana dall'affetto di chi ha saputo amarli nonostante il loro aspetto. Sono narrazioni in cui si avverte immediatamente quel misto di paura e di attrazione, di repulsione e di fascino esercitato sull'uomo (contadino, pescatore o cacciatore) dal mondo animale: uccelli, leprotti, oche, gatti appartengono a una diversa dimensione e quindi sono investiti da poteri soprannaturali, prevedono il futuro, conoscono le debolezze e gli errori degli uomini, svelano verità nascoste ai loro occhi. Anche nella raccolta di fiabe di Francesco Bollorino ci sono molte rivelazioni, riflessioni, consigli e morali finali. L'atmosfera è ancora quella classica di Grimm e di Perrault, con qualche frequente incursione nel mondo di Andersen, popolato dagli oggetti di uso quotidiano, come i fiammiferi dimenticati nella loro scatola che sperano di poter fare un giorno una bella figura con una brillante scintilla. Non mancano gli ingredienti un po ' patetici dell'amore povero (La cosa più inutile del mondoj, della necessità delle favole, della solitudine vinta e della bontà trionfante sul male. Ma la rivisitazione di motivi noti e antichi non impedisce a Bollorino di trovare spunti originali, e divertenti come quello del ranocchietto snob che rifiuta di essere baciato da una ragazza qualsiasi e resta in e temo ad aspettare la principessa o quello del bambino ad espansione che quando è imbarazzato si gonfia e comincia a volare. Del resto le fiabe classiche hanno molte qualità: a raccontarle e a reinventarle si fanno sempre più belle e brillanti, non soffrono mai di usura e vecchiaia e non conoscono la noia del déjà-vu. Monica Bardi