N. 3 pag. XIII Psicologìa Psicoanalisi Giandomenico Montinari, Il buco nella rete, Ecig, Genova 1990, pp. 226, Lit 15.000. Le riflessioni dell'autore sono basate sull'esperienza del Centro di So-cioterapia Daily di Genova (di cui è stato ideatore e responsabile dal '73 all'81). Ciò che è stato vissuto in circostanze spesso confuse e drammatiche in mezzo ai pazienti soprattutto psicotici è ora raccontato senza trionfalismi, in maniera costruttiva e con un certo entusiasmo. Infatti, "poiché — come dichiara Montinari — non si può rinunciare a riflettere" conviene riesaminare le teorie e le tecniche rispetto alla complessità della vita in comunità. Si scoprirà allora che è indispensabile adattarle in modo flessibile a una pratica sempre in movimento; che servono paradigmi semplificati ma non per questo meno validi; e soprattutto che occorre creatività per inventare nuove strategie. C'è sempre almeno una possibilità, un "buco nella rete". Montinari lo dimostra nel corso delle sue riflessioni, sia quando invita a riconoscere le dimensioni materna, paterna e dell'Io, sia quando passa a occuparsi dell'ambiente (anche in senso architettonico) e dell'organizzazione, sia infine quando riflette sulle varie forme di attività e sui progetti. Lo psicotico, ospite della comunità, appare inizialmente piuttosto assente, vuoto. Vuoto che si dovrà colmare facendo ricorso a varie strategie, che vanno confrontate e integrate come propone Montinari, senza mai dimenticare la dimensione ludica dell'esistenza. Enrico Pascal Sofferenza psichica e domanda di cura, a cura di Maria Canziani, Luigi Ferrari e Paola Leonardi, introd. di Pier Luigi Morosini, Angeli, Milano 1990, pp. 281, Lit 32.000. L'attenzione rivolta al problema della sofferenza psichica fluttua tra rimozione e allarme sociale. E quando è avvenuto invece un confronto (o scontro) di idee si è trattato, troppo spesso, di idee senza dati: rappresentazioni (nei casi peggiori, distorte e strumentali) invece di conoscenze. L'integrazione tra riflessione e dati, che ancorano a una realtà effettiva, è la formula che dà qualità a questo libro. I saggi contenuti riguardano l'analisi di cinque anni di attività psichiatrica nel Piacentino. Ne emerge, per esempio, che il profilo di "alto utilizzatore" è quello di un soggetto solo, nubile/celibe o vedovo, pensionato, privo di titolo di studio, e che se gli psicotici cronici costituiscono il nucleo duro degli assistiti, sono però anche una minoranza a fronte di un elevato numero di persone che pongono una domanda di cura per una problematica più differenziata. Tra le risorse disponibili per l'intervento, si pone all'evidenza in particolare l'importante ruolo acquisito dalla psicoterapia nel potenziale del servizio pubblico. Giovannantonio Forabosco Karl Jaspers, Genio e follia, Rusconi, Milano 1990, trad. dal tedesco di Umberto Galimberti, pp. 212, Lit 28.000. Jaspers è stato psichiatra e "feno-menologo" nella prima metà della sua carriera, in seguito filosofo esistenzialista puro. Il lettore potrà ap- prezzare la grande accuratezza con cui Jaspers ripercorre le tappe della vita di artisti come Strindberg, Swe-denborg, Hòlderlin e Van Gogh. Sarà anche indotto a notare le molte anime dell'autore: quella dello psico-patografo, interessato allo studio scientifico della malattia mentale, che attinge a queste fonti straordinarie per leggervi i segni del progredire della schizofrenia; quella del padre della "fenomenologia soggettiva", che già aveva scritto nel suo Trattato del 1913: "Lo psicotico può diventare una parabola di tutto l'essere umano per ciò che vi è di più estremo in lui", il che induce un apprendimento non scientifico, ma metafisico; quella, infine del filosofo, incantato dalla problematica esistenziale che questi geniali artisti, pur nella loro atroce sofferenza, sono riusciti a proporre. Scrive di Van Gogh: "Ci tocca nel profondo ma non è il nostro mondo; viene di là una interrogazione radicale, un appello che si indirizza alla nostra esistenza. Il suo effetto è benefico, ci trasforma". Ma lo Jaspers psichiatra non si fa illusioni quando afferma che il "mondo della schizofrenia è vasto", e che se all'inizio sembra sorgere "un demone liberatore", non tardano a comparire "gli effetti terribili della devastazione e dell'inaridimento". Enrico Pascal Salvatore dell'Io, Come scegliere il vostro psicoanalista, Cortina, Milano 1990, ed. orig. 1987, trad. dal francese di Antonio Ricordi, illus. di Jean-Jacques Sempé, pp. 134, Lit 13.000. Chi si trincera dietro lo spiritoso pseudonimo? Uno del mestiere, certamente, che conosce bene l'ambien- te e le sue magagne e che s'è divertito un mondo. E sarà poi vero che ha scritto in francese? Se così è, bisogna dire che la traduzione è eccezionalmente buona, perché ri-ambienta i dati alla situazione italiana in modo preciso e documentato. Ma è poi un caso che anche il nome del traduttore risulti allusivo? Ci troviamo di fronte a un simpatico scherzo. Con l'aria ora grave ora spigliata del vademecum, accompagnato dalle lievi, surreali illustrazioni di Sempé, il testo guida il lettore a una scelta impossibile, dissacrando psicoanalisi, psicoanalisti e pazienti, già a partire dalla dedica: "Agli anonimi inventori di 'da qualche parte', 'a livello di', e altre espressioni senza le quali non si potrebbe fare nessun discorso psicoanalitico". I suggerimenti a flash si dipanano nelle tre parti: L'importante è osare; Tutto quello che avreste voluto sapere sull'analisi e non avete mai osato chiedere; e Trovare l'araba fenice. Azzeccati i criteri di analisi riuscita e di analisi fallita, le definizioni di Edipo e di autoanalisi, e le tipologie degli analisti sia personali (Dinosauro, Sardina, Nobile Straniero, Brava Massaia, Intellettuale, Maliarda, Mondano, Debuttante) sia di scuola. Ma il bello è che, mentre amabilmente irride, dà le adeguate informazioni sul fatto che esistono più o meno affidabili psicoanalisti Doc (a Denominazione d'Origine Controllata), e sgangherati "psicoanalisti selvaggi", che è meglio lasciar perdere. Paolo Roccato Segreti di famiglia. L'intervento nei casi di incesto, a cura di Marinella Ma-lacrea e Alessandro Vassalli, Cortina, Milano 1990, pp. 347, Lit 39.000. Come il precedente sulle famiglie maltrattanti, anche questo nuovo lavoro scritto dagli operatori del Cbm (Centro per il bambino maltrattato) di Milano (v. "L'Indice", novembre 1989, n. 9) mi pare di fondamentale importanza per chi si occupi professionalmente del problema. Il libro offre un'approfondita analisi integrando i diversi approcci teorici e tecnici che, insieme, contribuiscono alla comprensione dell'incesto e garantiscono l'efficacia della presa in carico. L'analisi psicologica si avvale di contributi psicoanalitici e sistemici per esplorare, alla luce delle storie personali e familiari, i meccanismi intrapsichici e le dinamiche relazionali che sostengono l'incesto, in modo da delineate un piano di trattamento che permetta alla vittima come agli altri membri della famiglia di recuperare il più possibile il rapporto coi familiari, ma anche, a ciascuno, di rielaborare i conflitti intrapsichici che sono stati agiti nella relazione incestuosa. Agli aspetti legali è dedicato un capitolo scritto da un magistrato con evidenti sforzi di chiarezza, purtroppo non molto efficaci. In un altro capitolo tecnico una ginecologa descrive le modalità dell'inchiesta medica, necessaria per avvalorare le dichiarazioni della vittima. Gli autori sottolineano che tale inchiesta, se condotta con pazienza e sensibilità, non solo non è traumatica ma può avere addirittura valenze terapeutiche, perché permette alla vittima di ripensare agli aspetti fisici dell'esperienza e ai sentimenti a essi collegati con una persona esperta che può aiutarla a ricordare con chiarezza gli avvenimenti, a distinguere tra fantasie e realtà e a recuperare un contatto realistico col proprio corpo. Maria Teresa Pozzan HSB ÉHM| ■BHHHL Silvia Vegetti Finzi, Il bambino della notte. Divenire donna, divenire madre, Mondadori, Milano 1990, pp. 278, Lit 29.000 L'autrice, psicoanalista milanese nota per la sua Storia della psicoanalisi e studiosa dei processi e dei contenuti della femminilità, propone in questo suo ultimo libro, che si avvale tanto di strumenti psicoanalitici quanto di riferimenti storico-antropologici, la ricostruzione del processo che porta la donna a divenire psichicamente, ancor prima che fisicamente, madre. Attraverso la presentazione di alcuni casi di bambine in trattamento, Silvia Vegetti ci introduce alle fantasie di maternità delle bambine e a quella produzione fantastica, "ilbambino della notte", che è "condensato immaginario di tutte le parti di sé perdute insieme alla onnipotenza infantile": una fantasia autogenerativa, sganciata dal rapporto sessuale, e legata a un autonomo senso di pienezza e realizzazione. Se la crescita comporta da parte di entrambi i sessi la rinuncia alle fantasie onnipotenti, il distacco dalle fantasie partenogenetiche da parte della bambina — in una società segnata dalla svalorizzazione della maternità — si risolve però in una totale rimozione dell'antico sogno, e con esso delle proprie autonome capacità creative, fissando la ragazza all'attesa che sia infine una presenza estema (il principe azzurro) a colmare un vuoto originario. Al bambino della notte, alle fantasie di autogenerazione, sepolte profondamente nell'inconscio ma rintracciabili attraverso i miti dell'antichità, viene sostituito il bambino sociale, il ruolo di brava figlia o specularmente quello di "maschiaccio". La bambina, cui non è stata trasmessa la consapevolezza di questa originaria possibilità di accesso alle proprie facoltà generative e al rango delle madri, diventa incapace di radicare la pro- pria identità nella specificità del sesso di appartenenza. Per l'autrice la procreazione è un processo fisiologico e insieme ideativo, un modo di essere della persona al di là della meta della filiazione fisica. Maternità è una cifra simbolica ed etica, in grado di avviare non soltanto la definizione della singola identità, ma un processo di ridefinizione dei valori su cui si fonda la società umana. Si tratta per le donne, maggiormente in un periodo in cui l'onnipotenza medica della riproduzione artificiale ripropone l'antico tentativo di controllo sul corpo femminile, di recuperare la dimensione complessiva del progetto materno, fondato sul riconoscimento del limite e sulla capacità di coniugare l'identificazione con il figlio con la separazione da lui, la cura per l'altro con la cura di sé, il legame simbiotico con il processo di emancipazione della persona. Maria Teresa Fenoglio <2 o CO 8 O Franco Croce Storia della poesia di Eugenio Montale Una guida alla lettura agile, rigorosa, aggiornata. Helga Schubert La stanza proibita Storie di donne forti e innocenti nei racconti di una scrittrice che sa anche essere spietata verso l'universo femminile. Maurizio Fagiolo dell'Arco Classicismo pittorico Metafisica, Valori Plastici, Realismo Magico e "900" Da Carrà a De Chirico, da Savinio a Morandi: la straordinaria stagione d'arte degli anni Venti in Italia. Edizioni Costa & Nolan Via Peschiera 21 16122 Genova soggetto donna La libertà delle donne voci della tradizione politica suffragista a cura di Anna Rossi-Doria pp 320, Ure 38000 Elisabetta Donini La nube e il limite donne, scienza, percorsi nel tempo pp 300, Lire 50000 Discutendo di storia soggettività, ricerca, biografia Palazzi, scattlgno, Di cori, Passerini, D Amelia, Accati, Calvi Società italiana delle storiche, n. 1 pp 128, Lire 18 000 Renate Siebert È femmina, però è bella Tre generazioni di donne al sud pp 368. Lire 38 000 .Rosenberg &_ Sellier Editori in Torino! r \ AMORE E PERVERSIONE tra gli altri Lettere inedite di D. A. F. de Sade Marco Focchi La volontà di godimento Joan Rivière La femminilità come mascherata Alfredo Civita Filosofia della psicanalisi I^KKEHH SESSUALITÀ' E RAZZISMO tra gli altri Jacques-Alain Miller Le cause oscure del razzismo Pietro Adamo e Giulio Giorello Schiavismo, razzismo e democrazia Edoardo Weiss Il delirio di veneficio RIVISTA DI RICERCA PSICOANAUTICA in libreria, ogni numero: L. 30.Ò0Ò abbonamento annuo (2 numeri): L. 55.000 con ccp n. 14257208 o con assegno non trasferibile intestato a Arcadia Edizioni via Torino 44 - Milano tel. 02.804353-877623 :