n. 4 l'INDICF -v ^■dei libri DELMESEBI Giallo e nero: i colori del malessere Lawrence Block, Lo sconveniente odore della morte, Mondadori, Milano 1990, ed. orig. 1989, trad. dall'americano di Stefano Negrini, pp. 250, Lit 22.000. Lo sconveniente odore della morte è quello che circola per le strade di New York, immerse nella violenza e nella disperazione di diseredati che trovano rifugio laddove si dà un andito qualsiasi, a riparo dalla pioggia. E queste strade Matt Scudder, il protagonista, le attraversa in lungo e in largo, sempre a piedi, specchiandosi in tale disperazione, capendola visceralmente, umanamente. Lui sta lentamente e faticosamente risalendo la china: ex poliziotto, dopo aver lasciato moglie e figli ha trovato un rifugio nei ritrovi dell'Anonima Alcolisti, sparsi per tutto 0 West Side. Da due anni non tocca un goccio di alcol, ma questo non significa nulla, a ogni istante si può ricadere nel baratro: "Volevo bere. Ci sono mille motivi per cui un uomo può voler bere, ma io avevo voglia di bere per il motivo più elementare: non volevo provare ciò che stavo provando". Ora fa il detective privato, per modo di dire, dato che è senza licenza, non ha un ufficio, non ha soldi, e con quei pochi che ha preferisce fare l'elemosina ai tanti poveretti che incrocia sul suo cammino. Ma il padre di una ragazza scomparsa, di cui si sono perse completamente le tracce, decide di affidarsi a lui, con fiducia. L'indagine porta Scudder a imbattersi in diversi personaggi, apparentemente estranei l'uno all'altro. Si illude anche di aver incontrato l'amore, quando ormai credeva di non conoscerne più i lineamenti. Presto il cerchio si chiude: violenza e morte hanno la meglio. Lo travolgono. Ma Scudder riesce, nonostante l'infinita desolazione e di- sillusione, a mantenersi in equilibrio, lucido. E a continuare a camminare lungo il West Side, per non scordarsi del mondo che lo circonda. Sara Cortellazzo Geoffrey Holiday Hall, La fine è nota, Sellerio, Falerno 1990, ed. orig. 1949, trad. dall'inglese di Simona Modica, pp. 251, Lit 10.000. Il pacifico vicepresidente dei grandi magazzini Noblington è l'antitesi dell'eroe tradizionale del genere giallo: non ha un fisico allenato e prestante, non sa usare la pistola, non beve whisky, non perde tempo con bionde provocanti dal passato oscuro e dal presente turbinoso. La sua tranquilla vita borghese, scandita da pasti regolari e dai banali dialoghi con la giovane moglie, viene sconvolta irrimediabilmente dal gesto di uno sconosciuto che prima di suicidarsi raggiunge il suo appartamento a Manhattan per lanciare un'ultima disperata richiesta di aiuto. Da quel momento il signor Bayard Paulton è investito del compito di scoprire il movente della morte dell'uomo a cui si sente misteriosamente e irrimediabilmente legato. La sua ricerca assume però l'aspetto di un'analisi sul senso della sua vita, sui personaggi che l'hanno attraversata, sull'infanzia trascorsa nel Nebraska fra gente semplice educata sulle Sacre Scritture. Il nodo del mistero si nasconde in realtà nel presente, nella quieta normalità costruita pazientemente nell'agiato mondo newyorkese. I peccati si pagano, anche quando si ereditano, quando la colpa è indiretta, quando molto tempo è passato e la memoria sembra aver cancellato tut- to. Fino al colpo di scena delle ultime pagine, la verità non può essere scoperta o intuita, tanto più che l'attenzione del lettore finisce per essere catturata dal gioco sottile dell'autoanalisi del protagonista. Un romanzo che per lo stile e la profondità dell'indagine umana e sociale supera i limiti — individuati spesso alla luce di un pregiudizio — del genere a cui appartiene, come fa intendere Sciascia nella postfazione, ricordando il primo incontro con l'opera, pubblicata nel 1952 nella collana dei Gialli Mondadori. Un mistero circonda anche la figura dell'autore: nessuno sa chi si nasconda sotto lo pseudonimo di Geoffrey Holiday Hall, autore di un secondo romanzo, The Watcherat the Door, che vinse nel '54 il Grand Prix de la Littérature Policière. Monica Bardi | Jim Thompson, Vita da niente, Mondadori, Milano 1990, ed. orig. 1954-1959, trad. dall'americano di Marcella Della Torre, Carlo Oliva, Maria Luisa Bocchino, pp. 396, Lit 25.000. Un allarmante senso di disagio e di inquietudine ci co-I glie leggendo le pagine di Thompson e lo scrittore, consapevole di tale reazione, ci provoca, ci trascina dentro la storia, interloquisce con noi ("Voi avrete certamente letto fra le righe... Cari lettori... A questo punto vi sarete perfettamente resi conto... Avete mai provato... Suppongo che sappiate dove voglio arrivare... "), ci invischia e ci 1 costringe a un faccia a faccia col suo mondo dannato, infelice, invaso dal male. I tre romanzi raccolti in questo "Omnibus" — Diavoli di donne (1954), Vita da niente I (1957) e Getaway (1959) — sono attraversati da personaggi alle soglie della follia che si muovono convulsamente e senza seguire una qualsivoglia direzione, come palline da flipper, costretti a un itinerario già tracciato per loro. Si tratta di un mondo di emarginati, un mondo spezzato, senza più alcun riferimento morale in cui il solo appiglio possibile sembra essere il rancore, che rode l'animo e scatena reazioni violente. Dimenticato dalle storie della narrativa gialla, Thompson (1906-77), come suggerisce nella bella introduzione Lia Volpatti, "ha un percorso letterario che lo accomuna in maniera sconcertante a David Goodis, l'altro grande poeta della disperazione": entrambi, quasi ignorati negli Stati Uniti, sono stati scoperti e rilanciati in Francia; entrambi, se hanno avuto un rapporto difficile con il mondo editoriale, sono stati invece fortunati col cinema. Thompson, infatti, ha lavorato come sceneggiatore per Kubrick (Rapina a mano armata, Orizzonti di gloria/ e dai suoi romanzi sono stati realizzati film di notevole qualità, e pensiamo a Getaway di Peckinpah, a Serie Noir di Alain Corneau, tratto da Diavoli di donne, e a Colpo di spugna di Tavemier. Le storie raccolte in Vita da niente mettono in scena l'itinerario di un fallito che si sente giustificato a compiere delitti perché ritiene di essere perseguitato da una sorte avversa (Diavoli di donne/; il ritratto di dodici personaggi che raccontano in prima persona -la loro voglia di uccidere, il loro odio, sullo sfondo della malsana provincia americana (Vita da niente/; l'odissea, la fuga, la follia omicida di una coppia assassina che si trasforma in un itinerario contrappuntato da incessanti e sanguinose esplosioni di violenza (Getaway/. Nell'universo thompsonia-no, in cui non si salva nulla e nessun, il vero protagonista è il Male, "quel male interiore — suggerisce Volpatti — che sgretola, rovina, frantuma esistenze già peraltro predestinate all'infelicità e che nulla possono contro un destino avverso". Sara Cortellazzo Pino Cacucci, Puerto escondido, Interno Giallo, Milano 1990, pp. 351, Lit 24.000. Puerto escondido è una conferma del talento di Cacucci che ci aveva colpito e sorpreso con la sua opera prima, la raccolta di racconti Outland Rock. Protagonista di questo romanzo, narrato in prima persona, è un trentenne "senza nome" che, testimone involontario di un omicidio, si ritrova perseguitato dall'assassino che instaura con lui un legame perverso di complicità dalle ricche sfumature. Ma questa non è che la molla di un intreccio che si costruisce sulla fuga, inizialmente fuga dal persecutore, poi dal passato, dal mondo, da se stessi, risucchiati da un vortice buio, pronti a tutto e a niente, ad agire in modo confuso, mossi dalla rabbia, per poi lasciarsi andare e sciogliersi nelle tristezze più profonde. E il ritratto amaro e complice di una generazione alla deriva che non ha più nulla da perdere se non la voglia e la speranza di ritrovare nell'altro complicità e generosità, gli unici sentimenti in grado di far regredire la nausea, di far sentire che si è pur sempre vivi. L'intreccio a suspense, una suspense legata al destino così incerto del protagonista e dei personaggi che gli si affiancano, anime perse come lui, si accompagna a un ritmo spesso mozzafiato, reso da una scrittura spezzata, a singulti, che riesce a rilassarsi nei momenti di massimo sconforto, di desolazione infinita. Sara Cortellazzo Richard Ford, L'estrema fortuna, Feltrinelli, Milano 1990, ed. orig. 1981, trad. dall'americano di Riccardo Duranti, pp. 200, Lit 24.000. Un tecnico americano, reduce del Vietnam, in preda a una forte depressione psichica, incontra una giovane donna sbandata e stravagante; fra i due si intreccia un rapporto amoroso che sembra mettere le sue radici in una condizione di disagio che sfugge a ogni possibilità di comunicazione. Dopo essersi separata da Quinn, Rae torna da lui per chiedergli di aiutare il fratello Sonny, arrestato in Messico per spaccio di droga. Man mano che la trama si complica, con la permanenza in carcere di Sonny e le difficoltà sorte fra i due amanti, i dialoghi diventano più spezzati, privi di coerenza e di logica. Ogni frase è destinata a un cammino solitario, indipendente da chi l'ha pronunciata, analogamente alla pistola di Quinn, oggetto animato che sembra partecipare dell'inquietudine del protagonista. La società messicana, corrotta e violenta, è strappata a brandelli da esercito e guerriglieri, giudici ingiusti e avvocati imbroglioni: Quinn e Rae non possono che rimettersi nelle mani della fortuna, che li preserva dalla morte continuamente in agguato e pare riavvicinarli quasi contro la loro stessa volontà. Attraverso situazioni ripetitive, la tensione viene tenuta sempre viva, grazie alle doti di una prosa che, come è stato scritto su "Newsweek", "ha una qualità tesa e cinematografica che bagna questa storia della stessa calda, bassa, spietata luce biancastra che infiamma il Messico". Monica Bardi James Hadley Chase, Eva, Feltrinelli, Milano 1990, ed. orig. 1945, trad. dall'inglese e postfaz. di Gianfranco Manfredi, pp. 198, Lit 20.000. Il vero delitto in questo romanzo di James Hadley Chase — autore di circa novanta opere, fra cui la famosissima Niente orchidee per Miss Blan-dish — è la caduta progressiva del protagonista nell'abiezione, nella perdita di sé, nello smarrimento del senso dell'equilibrio e della misura. Fin dall'inizio Clive si presenta come un mediocre autore di commedie che ha raggiunto il successo firmando un testo non suo. Tutto ciò che deriva dall'improvvisa fortuna — soldi, stima, l'amore della perfetta collega Carol — compone un quadro in cui Clive si muove sempre più a disagio a mano a mano che cresce la consapevolezza del proprio scarso valore umano e professionale. L'incontro con l'indifferente arroganza di Eva, una donna ribelle, innamorata del marito violento, che si prostituisce per migliorare il proprio tenore di vita, segna 0 distacco dalla mediocrità e l'avvio di un disperato tentativo di appropriazione. In realtà Clive è per sempre escluso dall'esistenza di lei e rimosso persino dalla sua coscienza, come dimostra l'inquietante scena finale del loro ultimo incontro. L'inquietudine dei due personaggi, magistralmente interpretata da Joseh Lo-sey nel film omonimo, domina l'intero romanzo e lascia le porte aperte: il mistero di Eva — al cui centro c'è anche una vittima sacrificale — resta irrisolto, a dispetto del tentativo di Clive di voltare pagina e dimenticare. Monica Bardi Giallo segnalazioni Ruth Rendell, Il volto del peccato, Mondadori, Milano 1990, ed. orig. 1974, trad. dall'inglese di Diana Fonti-coli, pp. 236, Lit 22.000. Maestra nel giallo psicologico, Ruth Rendell dipinge il ritratto di un uomo finito, di un perdente ossessionato da un amore distruttivo. Cornell Woolrich, Ossessione, Mondadori, Milano 1990, ed. orig. 1936-1952, trad. dall'americano di Stefano Benvenuti, Mauro Boncompa-gni, Hilia Brinis, A. M. Francavilla, pp. 535, Lit 25.000. L'umanità derelitta, persa in un vicolo cieco: il mondo di Woolrich in due romanzi (La donna fantasma e Dinastia di morti) e sei racconti lunghi (I segreti della notte, Murder Story, Morte in ascensore, Marijuana, Una mela al giorno, La finestra sul cortile). Pagina a cura di Sara Cortellazzo Il Giornale della Musica Ogni mese le notizie che non leggete altrove. E le idee che contano. Dall'Italia e dal mondo con il numero di aprile SPECIALE STRUMENTI 32 pagine a colori con interviste, notizie, inchieste, consigli per gli acquisti un mese speciale: 64 pagine. 7000 Lire Tutti i mesi in edicola e nei negozi musicali Abbonamento ( 11 numeri): Italia Lire 50.000, estero Lire 85.000 (ccp 24809105. assegno non trasferibile. CartaSi, Visa. Maslercard) EDT srl. Via Alfieri 19. 10121 Torino - Tel. 011/5N496 - Fax 011/545296