626 stintamente dominati da un irrefrenabile stimolo alla procrea- zione. Ma ciò è tutt'altro che dimostrato. La società era per Malthus un tutto indiviso e indistinguibile. Ma se invece egli avesse attentamente considerato la società che gli s'agitava in- torno, non avrebbe potuto non scorgere che vi erano, quanto a prolificità, due classi nettamente distinte, l'una caratterizzata da due e al massimo tre figli, l'altra da sette, otto figli e anche più. Se avesse proseguito avrebbe constatato che queste distinzioni della società secondo la prole coincidevano con un'altra distinzione sociale, quella che si fonda su la base della ricchezza; avrebbe veduto che le famiglie donde uscivano gli otto figli erano in preda alla miseria e allo squallore mentre quelle che non davan più che due o tre rampolli eran le famiglie agiate o ricche, borghesi o aristocratiche, appartenenti insomma alle caste privilegiate. Dunque il coefficiente non è unico e neppure è il risultato di una legge naturale, ma è vario da classe a classe, ed è l'effetto di una legge economica imprescindibile. Queste considerazioni hanno il suffragio irrefragabile della statistica. I rilievi fatti sulla fe- condità delle varie classi sociali, che provano la gran prolificità dei poveri e la sterilità dei ricchi, riempiono tutti i trattati. Fu, per esempio, diligentemente studiata la fecondità dei vari quar- tieri di Parigi e furono registrate le cifre più alte per quelli di Ménilmontant e le più basse per i quartieri dei Camps Elisées. La cosa si spiega subito quando si pensa che Ménilmontant è il quar- tiere operaio e miserabile per eccellenza, mentre nei quartieri dei Campi Elisi sorgono i più lussuosi palazzi dell'alta nobiltà, del- l'alta industria e dell'alta finanza francese. Le stesse osservazioni furono ripetute con gl'identici risultati per tutte le grandi città europee, per Londra, Berlino, Vienna, Roma, ecc. A Napoli, per esempio, i quartieri poveri del Vomero e dell'Annunziata dànno un coefficiente di natalità elevatissimo, al contrario di quelli si- gnorili di Chiaia. § 212. - La statistica, con il rilievo imparziale dei fatti, prova adunque in modo irresistibile che la procreazione irrefrenata non è, come Malthus voleva, una conseguenza fatale di leggi naturali e fisiologiche, ma la conseguenza irrimediabile di leggi economiche e sociali. Le ferree leggi che governano l'ordinamento capitalista della società attuale, divaricando i fattori della produzione, sepa-