4 all' attività intellettuale, e indirizzò le scientifiche disci- pline ni vantaggio dell' umanità; commodis humanit. Ed egli si professava onorato di essere 1' architetto della mo- derna filosofìa ; dichiarava anzi non ¡sdegnare in essa il modesto ufficio d' operaio. La chiame della dottrina baco- niana , dice Lord Maca"lay, è in due parole: utilità e progresso. Sotto questa formola riunite le scienze tulle non poteano fallire a glorioso porto ; il mezzo per pro- gredire era trovalo—l'osservazione. Vasta e comprensiva ad un tempo la nuova formola condannò a perire tutto il vecchio edilìzio della scolastica, e dalle ceneri del trhio e del quadrivio suscitò una scienza giovane, ardila, che guida le menti al vero traverso le dichiarate merawglie delle leggi fisiche e sociali, non le smarrisce ne' labirin- ti de' sillogismi e degli scoli. In tal modo 1' avanzamento delle scientifiche ricerche vale ad avvicinare 1' umana co- munanza a quella felicità materiale e morale clic ò la meta di tutti i desidcrii. Il sapiente può mirare con or- goglio i frutti delle sue fatiche. Sia pure che le sue di- squisizioni non abbiano lo splendore del dialogo plalonico o 1' enfasi di Seneca, ma al termine di esse v'è l'utile de' suoi simili, v'è, direbbe il Romagnosi , il valor so- ciale sparso sulle moltitudini. Fra le vie novelle che il fecondo principio baconiano schiuse alle investigazioni ve ne fu una igoota adatto agli antichi, o nota soltanto per essere spregiata. Eppure in fondo a quella via è posta la soluzione del più grave forse de' problemi sociali , quello della sussistenza. Voi già intendete, o Signori, che io accenno alla Eco- nomia sociale. Gii elementi che ne costituiscono la ma- teria gli antichi reputavano indegni di attenzione non che d' esame. A clic infatti occuparsi essi di quistioni econo- miche ? Se oggi Augusto trema perchè non giungono le