DANTESCO 7!! al riguardo, che arzigogolare da incerte parole per trarne una dubbiosa sentenza. Ad un argomento per contro, che alle contrattazioni com- merciali strettamente si riconnette, Dante si riferisce sovente, a ((nello cioè della moneta. Esaminando la realtà economica e la dottrina del tempo abbiamo avuto campo di notare quanta fosse la confusione monetaria, sì da rendere indispensabile l'opera dei cambiatori, e come maggiore la facesse la perniciosa e frequente costumanza di alterare il rapporto fra il valore nominale e la bontà intrinseca della moneta, per quanto l'opinione dei dottori come quella comune riprovassero con unanime severità tale abuso. Anche qui Dante esprime il sentimento generale, e come gra- vissimo peccato egli punisce la falsificazione della moneta: egli confina i falsatori nella decima bolgia del cerchio ottavo, dan- nandoli all'idropisia ed al tormento di una sete continua. " Sono " idropici, — osserva il Bartoli — perchè l'idropisia è l'im- " magine dei desiderii onde furono pieni nella vita, e che ora * li gonfiano: assetati, perchè la sete è l'immagine della loro " insaziabilità2.. E poiché il fiorino d'oro di Firenze era moneta sovra l'altre pregiata, a rappresentare questa schiera di peccatori Dante chiama mi cotale appunto, che falsò La lega suggellata del Batista8. 1. Op. cit., v. VII, p. I, c. II. 2. Scrive il Berthier: «Tale è il supplizio di quelli che falsano la « moneta ed è ben meritato. Questi dannati falsano la moneta per arric- « chirsi e s'arricchiscono come l'idropico diventa grosso ; ma hanno sempre « sete, come l'idropico, non sendo mai contenti delle ricchezze accumu- « late ■ - Dante, Convito, tratt. IV, c. XIII: « Le ricchezze promet- « tono di tórre ogni sete e ogni mancanza e apportare saziamento e « bastanza. E questo fanno nel principio a ciascun uomo, questa promis- « sione in certe qualità di loro accrescimento affermando ; e poiché quivi «sono adunate, in loco di saziamento e di refrigerio dànno e recano « sete di esse con febbre intollerabile, in loco di bastanza recano nuovo « termine, cioè maggior quantità di desiderii, e con questo, paura e solle- ■ citudine grande sopra l'acquisto». 1. Inf., c. XXX, v. 71.