379 organo direttivo e amministrativo della nuova vita sociale. Non dunque scolaro di Hegel deve considerarsi Marx come sembra al Capograssi, ma critico dell'ideologia sociale e i>olitica di Hegel. Nella svalutazione dello stato, nella rappresentazione di una società elica ideale organizzata ai fini dell'interesse collettivo, il Marx è più vicino al Fichte anche se di questi non possa dirsi seguace. Seguaci di Hegel devono piuttosto considerarsi i teorici ilei socialismo di stato, che accettarono i postulati fondamentali dell'economia classica, ma ne vollero temiwrate le conseguenze socialmente dannose con una previ- dente e provvidente azione dello slato. Ma questo intesero in senso empi- rico, fenomenico, formale; essi perdettero di mira la dialettica hegeliana,da cui sorge il vero stato, lo stato reale che eleva gli stessi contrasti economici a significato etico. 16. — Non ultimo errore di Hegel fu di aver legato il concetto di so- cietà ad una determinata forma di economia, anziché intenderla, come Marx doveva fare, in rapporto a condizioni storiche transeunti. l'or Hegel la ci- viltà borghese rappresenta un momento necessario dello sviluppo dialet- tico dell'umanità, non destinato a scomparire o ad essere sostituito. L'atti- vità economica individuale rimane, anche nello stato etico, sottoposta a leggi inesorabili, ed è espressione di una spiritualità ed eticità inferiore e relativa. Di una economia fondata sull'organizzazione collettiva della proprietà, sul- la redenzione delle classi lavoratrici non abbiamo traccia in Hegel. Il quale non fu ignaro nè indifferente ai maliche su tali classi incombono fatalmente, e suggerì rimedi atti a temperarne le conseguenze dannose; ma non cre- dette alla possibilità di una trasformazione del meccanismo economico in senso socialista. Egli concepì la società come aggregato di individui secon- do la mentalità del secolo XVIII. In un certo senso possono considerarsi suoi eredi gli economisti della scuola classica e i giuristi della scuola libe- rale, salvo che in essi il concetto di società staccato dalle premesse metafisi- che a cui era legato in Hegel, appare un concetto rigido, astratto, privo di significato etico. Fu osservato che Hegel, mentre colloca il concetto di stato troppo in alto fuori della possibilità storica, abbassa oltre misura il concetto di società civile. L'antitesi tra i due concetti rimane insoluta, perchè non è chiaro il passaggio dialettico dall'uno all'altro. La società non è per Hegel una real- tà; essa rientra nello stato per i suoi elementi, cioè per gli individui che la costituiscono, e questi subiscono, senza |K>ssibilità di sottrarvisi, l'impero delle leggi economiche e non possono, se non coattivamente, intendere e se- guire l'universale etico. Individualismo sociale e romanticismo etico con- corrono in Hegel, ma non si fondono in una unità organica. Per la sua dot- trina della società e dello stato Hegel appartiene a due età senza riuscire a