l^j* GIOELE SOLARI Pollock afferma che il contratto nel sistema di Spinoza è un inutile ingom- bro che egli cerca di far dimenticare. Posta infatti la necessità e utilità della vita sociale (e in tal senso lo Spinoza accetta la concezione dell'uomo ctnimal sociale riferendola agli scolastici, cioè agli aristotelici, (T. P., II, 15), il contratto si riduce all'implicita adesione alla vita comune e alle istituzioni politiche in cui si realizza. Poiché Spinoza non confonde l'ob- bligazione naturale con quella civile, e non accoglie il fatale equivoco che diede vita al contrattualismo e che fu merito di Hume di aver rilevato e distrutto (1). Il Vaughan va oltre ed afferma che l'idea del contratto, « has no pla- ce in the system of Spinoza », che questi « can hardly be reckoned as mo- re than a formai adherent of the theory of oontract ». Nel Tr. Poi. inanca persino l'espressione, nel Tr. Ih. poi. il contratto è accolto a parole, ma in contrasto col significato generale del sistema che si svolge « not in the re- alm of fiction (and they, after ali, is the home of Contract), but in the rea- lities (and they are somelimes the brutal, always the sober und uninspi- ring realities) of every-day experience and expediency ». Il principio di utilità che il Vaughan considera il cardine della teoria politica spinoziana non solo basta a dar ragione della società civile, ma si contrappone al prin- cipio e alla logica contrattualista. L'impulso alla vita in comune prodotto dalla speranza del meglio, dalla paura del peggio ha in sé tale forza da rendere superfluo il contratto come mezzo per spiegare il passaggio dallo stato naturale allo stato civile. E se nel Tr. Th. lo Spinoza mostra di acco- gliere la dottrina del contratto, in realtà la nega poiché il suo contratto non solo non ha la santità del contratto, potendo revocarsi in qualunque mo- mento se il pubblico interesse lo richiede, ma non ha neppure l'equità del contratto, perchè il diritto di interprelarlo è riconosciuto ad una delle parti (al governo) ed è negato all'altra. E' vero che Spinoza riconosce alla co- munità il diritto di appellare alle armi, ma è un appello rivoluzionario che implica, colla dissoluzione del contratto, quella dello stato. Che dire, os- serva il Vaughan, di un contratto che può essere ravvalorato solo col rom- perlo e che può essere rotto solo con la distruzione dello stato? L'appello alla forza come alla sanzione suprema è implicito nella identificazione del diritto con la potenza; ma per ciò solo si nega il contratto che postula un qualche principio di giustizia da cui derivare la sua validità (2). L'interpretazione che i pubblicisti inglesi hanno dato del pensiero di Spinoza è evidentemente inspirata al desiderio di farlo rientrare nella gran- de corrente utilitaria che in grado diverso informa il pensiero politico in- (1) Ctr Pollock, Sps Political, ecc cit , p 49-50 (2) Cfr Vaughan, Studies, ecc, cit., p 104-105; 111 e la nota illustrativa che segue l'intr. all'ediz del Contrai Social di J J Rousseau (London, 1918), p LVII, LXII.