POSITIVISMO GIURIDICO E POLITICO DI A. COMTE
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L'errore di intendere divisi e quasi contrapposti i due momenti, di
rinnegare se non di ignorare la sintesi soggettiva, cioè la politica del Comte,
il prodotto maturo, riassuntivo del suo pensiero, ha impedito di rilevare e
di intendere la parte da lui fatta al diritto e allo stato nel suo sistema filo-
sofico. Il problema giuridico e politico infatti non ha, nè poteva avere al-
cun particolare rilievo nella sintesi oggettiva tentata dal Comte nel « Cours ».
3. — La fondazione della sociologia era la condizione necessaria di una
qualsiasi politica positiva: questa sta alla sociologia come l'aspetto pratico
sta all'aspetto teoretico della speculazione. Nella sociologia infatti lo spirito
positivo non solo si estende ai fenomeni più elevati, più « nobles »,più com-
plessi, ma realizza l'unità e l'universalità che nessun'altra scienza distinta
o associata con altre, poteva raggiungere. (Cours, cit., I, pag. 22). Osserva
il Lévy-Bruhl che la sociologia nel Comte universalizza il metodo [lositivo
e, una rolla fondata come scienza speciale, assurge a significalo di scienza
ultima universale, cioè di filosofia (1). E come il metodo positivo si risolve
nel metodo storico, così la sociologia si risolve, ai fini pratici, in una filoso-
fia positiva della storia. Nella storia infatti trova espressione concreta la
coscienza che l'umanità acquista sempre più chiara di sè attraverso gli
sforzi e i progressi intellettuali e morali compilili. Per la legge di continuità
e di solidarietà che regge l'umanità nel suo essere e nel suo divenire, il
passato rappresenta per le nuove generazioni una eredità sacra che non
può essere rifiutata. Secondo la caratteristica formula del Comte: « L'hu-
manité se compose plus des morts que de vivants ».
Compito della sociologia è di fondare sulla scienza un ordine esterno
oggettivo, presupposto necessario dell'ordine soggettivo politico. L'idea di
ordine è certamente comune a tutti gli stadi attraversati dall'umanità: ma
solo nell'età positiva tale idea si scioglie idal presupposto di un ordinamento
divino del mondo o da concetti razionali « a priori » per identificarsi con
l'invariabilità delle leggi dei fenomeni che fa l'intelligibilità del mondo. Ogni
scienza costituisce l'ordine nella sfera che le è propria: nella sociologia
l'idea di ordine assorge a significato universale e non è solo ordine statico,
ma dinamico, non risulta cioè solo dall'insieme di azioni o di reazioni reci-
proche delle diverse parti del sistema sociale in un determinato momento
della sua esistenza, ma risulta soprattutto dalle leggi che reggono il dive-
nire continuo e progressivo dell'umanità. La solidarietà ( « consensus » ) e
la continuità sono gli attributi essenziali di quella « immense et éternelle
unite sociale » che è la umanità. La quale è l'assoluto del Comte, l'essere
cioè il più « compliqué » e il più « noble », il « sujet universel » non nel
senso astratto e metafisico di Kant, ma nel senso di soggetto reale e con-
ci) Cfr Levy-Brihl, La phd. d'A. C., Paris, IV-V ed., p 463.