— 55 — esportazione dei cereali ; sicché questi poterono giungere in Europa a bassi noli per i perfezionamenti grandi della navigazione a vapore. Era logico — e la teoria economica aveva previsto anche ciò ; ma i protezionisti si sollazzarono, facendo assai sconci lazzi, intorno ad un preteso fallimento delle teorie ricardiane, come se queste avessero affermato che le rendite fondiarie dovevano di fatto sempre salire, mentre avevano esposto soltanto le condizioni, date le quali dovevano salire e le opposte, dalle quali discendeva logicamente la previsione di un ribasso — prevedere che, messo in comunicazione il grande mercato europeo di consumo con le nuove feconde terre produttrici americane o russe, i prezzi dei cereali dovessero ribassare e le rendite fondiarie dovessero sce- mare. Così, infatti, accadde in Inghilterra ; e così sarebbe accaduto in Italia, in Francia, in Germania se i proprietari non fossero corsi al riparo, innal- zando quella barriera dei dazi doganali protettivi, la quale economicamente è soltanto un mezzo per sopprimere l'esistenza delle terre nuove, delle ferrovie e dei piroscafi veloci, mezzo che par sapientissimo, mentre tuttavia non si teme di cadere in contraddizione, magnificando l'energia e la capacità inven- tiva dell'uomo, che colonizza terre, inventa il vapore, unisce i continenti, ecc. Tra i due fatti, ribasso grande dei fitti in Inghilterra e ribasso in genere, sebbene non dappertutto, come prova l'esempio francese, meno accentuato sul continente, quale è il più benefico alla collettività? Chi è ipnotizzato dal puro suono delle cifre, dirà che l'Inghilterra va alla rovina, perchè i proprietari han visto discendere i fitti delle loro terre da 66 a 17 od a 52 milioni di lire ster- line. Chi guarda alla sostanza delle cose dirà : quale delle due alternative preferite; che i 49 o 14 milioni di differenza siano rimasti nelle tasche dei consumatori come in Inghilterra o che, come in Italia, si sia trovato il mezzo, con un bel dazio, di seguitare a farli fluire nei forzieri dei proprietari di terre ? La risposta può essere diversa; mala diversità proviene non più da considerazioni economiche, bensì da preferenze sociali, come il Pareto mise bene in luce. Colajanni stranamente contorce il pensiero paretiano, quando afferma (vedi suo articolo sulla Tribuna dell'8 ottobre) che questo economista, con la teoria il cui succo ho tentato sopra di delineare, si sia imbrancato con gli economisti cosidetti « pratici » i quali fanno un'insalata di teoria e di pratica, di astratto e di concreto, allo scopo di potere nel torbido delle idee pescare più facilmtnte dei dazi. Il Pareto non ha mai negato la verità della dottrina del libero scambio, pur mettendo in luce alcuni casi eleganti di possibile convenienza teorica della protezione doganale; ma, nel caso nostro, se l'avesse preso in esame, proba- bilmente avrebbe detto: sebbene dal punto di vista economico la protezione doganale sia un errore, pur tuttavia chi avesse voluto conservare la forza e