— 80 — cato questa che è la più paesana ed insieme la più universale tradizione della City : la convertibilità della lira sterlina in oro. Se Londra conserva oggi e conserverà per degli anni ancora la posizione di stanza di compensazione mon- diale, essa deve cotal privilegio inapprezzabile alla persuasione che gli uomini hanno essere Londra l'unica piazza dove si può in ogni istante sapere quanta sia la quantità di oro che le varie divise estere possono comprare. Non vuoisi dire con ciò che il privilegio di Londra debba essere eterno; ma solo che quel privilegio non lo si scalza con i gridi di guerra stampati contro l'egoismo e il monopolio britannici. Quando Amburgo o quando Milano 0 New York avranno saputo creare attorno a sè tale un complesso di orga- nizzazioni commerciali marittime, bancarie, creditizie, che le compensazioni internazionali si potranno operare con risparmio di qualche ora o di qualche frazione di centesimo eseguendole presso di loro invece che pressò Londra ; quando da alcuni decenni gli uomini dell'America e della Cina, dell'Africa del Sul e del Canadà, dell'India e dell'Australia, dell'Asia Minore e del Giappone si saranno persuasi, e volontariamente persuasi, che il marco tedesco, la lira italiana ed il dollaro americano sono monete altrettanto, e forse più universali della lira sterlina, allora sarà suonata l'ultima ora della supremazia di Londra come stanza delle compensazioni internazionali. Ma sarà suonata perchè i tedeschi ad Amburgo, ovvero gli italiani a Milano, ovvero 1 nord-americani a New York, avranno saputo dar vita ad una formazione storica più bella, più economica di quel che non sia oggi la londinese lira sterlina. In quel giorno la sconfitta della lira sterlina sarà un vanto per i tedesihi o gli italiani od i nord-americani, ed un vantaggio per gli altri popoli. Oggi è forse una impossibilità e sarebbe certo un danno per tutti. * * * Consentitemi che io mi indugi ancora su questi fatti monetari. La guerra europea, fra i suoi parecchi interessantissimi effetti, ha avuto questo : di ridare nell'opinione comune ai diversi fatti economici quello stesso valore di pro- spettiva che essi avevano fin da prima nella mente dello studioso professio- nale. È certo che, per questi, i problemi più belli, più affascinanti, i pro- blemi che hanno più genuino e schietto sapore economico non sono quelli che, per distinguerli approssimativamente, si possono chiamare problemi sociali, sibbene quegli altri che hanno tratto ai prezzi, alla moneta, alle banche, al tasso dell'interesse, dello sconto e del cambio, al commercio ed ai pagamenti internazionali. I problemi sociali hanno questo di caratteristico per l'econo- mista : che essi affogano nel mare infinito delle chiacchiere, danno luogo al