— 50 — gridato a proposito del grano mancante, orribile dictu /, all'alimentazione del popolo ? Colajanni pare dica di sì, e scaraventa addosso ai suoi lettori le due fati- diche cifre delle Lire sterline 66.579.933 di reddito della terra nel 1875 e di L. 17.438.969 nel 1910-911. Devo averle citate anch'io queste cifre o le analoghe, a suo tempo ; ma immagino con poca critica. Scrivo anch'io in un luogo di campagna, come Colajanni a Castrogiovanni, e, non avendo in pro- posito dati assolutamente completi a mia disposizione mi permetto innanzi- tutto di dubitare che la diminuzione, come afferma il Colajanni, sia proprio stata continua dal 1875 in poi. È davvero sicuro l'on. Colajanni che Vaccele- razione nella discesa del reddito non si sia notevolmente rallentata col nuovo secolo? E non sarebbe stato molto più interessante il raffronto se, invece di prendere come punto di partenza il 1875 che fu forse l'anno in cui i redditi della terra raggiunsero l'acme — l'acme dei prezzi si toccò nel 1873, ma le ripercussioni tributarie sono sempre più lente — si fosse preso come punto di partenza il 1842, anno della nuova istituzione teM'income tax e dell'avvento contemporaneo e volutamente contemporaneo del liberismo ad opera di Ro- berto Peel ? Se questo raffronto si fosse fatto, si sarebbero potuti scernere meglio gli effetti delle varie cause che hanno contribuito a mutare la cifra dei redditi tassati. Ed è davvero sicuro l'on. Colajanni, che le due cifre del 1875 e del 1910-11 siano comparabili ? Può egli escludere l'intervento di qualche causa perturbatrice consistente nel diverso modo di valutare i redditi? Se non erro, oggi i farmers godono di una facoltà che non avevano prima; ossia di denunziare, come reddito loro tassabile, e sarebbero i 17 milioni del 1910-11, la cifra minore tra quella del reddito realmente da essi goduto e quella di una frazione, fissata per legge, del fitto pagato ai proprietari per la locazione della terra ; e, se non erro, essi scelgono di preferenza la seconda cifra, come quella che è la più bassa. Se le cose stanno così, la cifra dei 17 milioni vorrebbe raffigurare non il reddito degli occupanti il terreno, ossia dei fittavoli — dalle parole del Colajanni parrebbe trattarsi di questo reddito — ma una quota parte di un'altra cifra, ossia del reddito dei proprietari. Di guisa che la cifra dei 66 milioni del 1875 sarebbe di un'indole diversa dalla cifra di 17 milioni del 1910-911. Né si deve dimenticare che dal 1875 al 1910 sono mutati i limiti di esenzione dell 'income tax ; cosicché ciò che era tassato e conosciuto statisticamente nel 1875 in parte non è più tassato ed è stati- sticamente ignoto nel 1910-911. Sovratutto io non so sottrarmi all'impressione che la precipitosa caduta da 66 a 17 milioni sia il frutto dì un abbaglio curiosissimo, dovuto al furore