— 66 — ticare, ad esempio, che in Germania quegli stessi giornali, che oggi esaltano gli approvigionamenti tedeschi in confronto alla carestia inglese imminente, alcuni mesi fa, quando non avevano smarrita la loro bella e lucida capacità raziocinativa, esponevano i risultati di una serena inchiesta scientifica con- dotta nel seminario economico dell'Università di Monaco sotto la guida del professore Lujo Brentano, la quale principalmente persuadeva che gli alti dazi doganali avevano avuto come effetto di aumentare i prezzi della terra e sovratutto i prezzi della grande proprietà terriera, dove è minima la cultura mista e massima la superficie destinata alla cerealicultura (cfr. il riassunto dell'inchiesta nella Frankfurter Zeitung del 23 giugno 1914). Ora, se questi risultati rispondono al vero, è manifesto che non l'alta protezione doganale, ma altre cause, assicurano l'approvigionamento della Germania in tempo di guerra; poiché la protezione, innalzando il prezzo delle terre, e quindi gii affitti e quindi uno degli elementi del costo di produzione, fa sì che il col- tivatore non abbia maggior convenienza a coltivar grano a 25 lire che. a 20 lire, poiché il vantaggio delle 5 lire in più è eliminato spesso dal maggior fitto che occorre pagare per i terreni. Le preoccupazioni, che pare siano vive in Germania ed in Austria rispetto all'approvigionamento proprio, dimo- strano come la protezione doganale non sia riuscita a dare la sicurezza che essa prometteva ai popoli dell'Europa centrale in tempo di guerra; — che dall'esempio germanico, comunque esso possa essere giudicate, non è logico dedurre la conseguenza che anche l'Inghilterra dovesse cingersi di una forte barriera doganale per assicurarsi l'approvigionamento dei cereali. Dopo le guerre napoleoniche il cannone non aveva più fatto sentire la sua voce nelle vicinanze delle coste britanniche, sebbene dall'abolizione delle leggi sui cereali in poi gli allarmisti avessero diuturnamente segnalato il pericolo imminente deila carestia. Il problema si riduce a questo: sarebbe stato conveniente distruggere con una politica protettiva, continuata per altri 70 anni, centinaia di milioni e forse miliardi di lire sterline di ricchezza per assicurare le necessarie prov- viste cerealicole agli inglesi del 1914 e del 1915? Se nessun altro mezzo più economico, più efficace fosse esistito per raggiungere cotal fine, altissimo poiché connesso col mantenimento dell'impero, nessun economista inglese avrebbe negato che le generazioni, le quali volsero dal 1840 al 1914, avevano il dovere ed anzi, ragionando a lunga scadenza, come è d'uopo fare agli uomini di Stato, avevano interesse di promuovere la cerealicultura nazionale con adeguati dazi protettori. Se essi negarono e tuttora negano siffatta con- venienza, fanno ciò perchè ritengono che il mezzo sia inadeguato ed anzi contrario alla consecuzione del fine; e sanno che un altro mezzo è invece il