— 109 — comparativo, ma reclamano in maggior misura il sussidio delle altre forme d'induzione e della de- duzione. Già per sè stesso il metodo comparativo, come pure risulta dal carattere delle indagini della scuola storica, è applicabile soltanto quando si voglia stu- diare i rapporti causali dei fatti e non quando di essi si voglia indagare il valore tipico, assoluto e assorgere a leggi prime, a teorie d'ordine generale. In tal caso è ancora sempre efficace il metodo deduttivo, applicato a siffatta specie di indagini dagli economisti classici, come il mezzo più semplice di eliminazione di tutti i fatti speciali e, relativa- mente, eli importanza secondaria che attorniano il fatto generale. Inoltre non bisogna dimenticare che anche quando si tratti di studiare i rapporti di coesistenza e di successione dei fatti il metodo comparativo, sebbene si trovi nel suo campo naturale di appli- cabilità, costituisce soltanto un mezzo per isolare i fenomeni che si devono considerare e non rap- presenta per sè stesso tutto il metodo induttivo che deve in tal caso appurare l'importanza relativa dei fatti. Ed anche in cotesto compito limitato il metodo comparativo, come 1" induzione in genere, ha fra i suoi elementi costitutivi il raziocinio che guida lo studioso nella scelta e nell' apprezzamento dei fatti e può altresì essere rischiarato da concetti teorici che vennero acquistati in precedenza e che Sfià attestano la connessione che vi ha fra certi fe- nomeni- e semplificano la ricerca delle cause che li determinano. In molti casi poi la mente umana, senza alcun processo logico determinato, può eli- minare facilmente, tra le tante cause presenti in un dato fenomeno, quelle che non sono adeguate alla produzione dell' effetto e inferire perciò il rap-