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comparativo, ma reclamano in maggior misura il
sussidio delle altre forme d'induzione e della de-
duzione.
Già per sè stesso il metodo comparativo, come
pure risulta dal carattere delle indagini della scuola
storica, è applicabile soltanto quando si voglia stu-
diare i rapporti causali dei fatti e non quando di
essi si voglia indagare il valore tipico, assoluto e
assorgere a leggi prime, a teorie d'ordine generale.
In tal caso è ancora sempre efficace il metodo
deduttivo, applicato a siffatta specie di indagini
dagli economisti classici, come il mezzo più semplice
di eliminazione di tutti i fatti speciali e, relativa-
mente, eli importanza secondaria che attorniano il
fatto generale.
Inoltre non bisogna dimenticare che anche
quando si tratti di studiare i rapporti di coesistenza
e di successione dei fatti il metodo comparativo,
sebbene si trovi nel suo campo naturale di appli-
cabilità, costituisce soltanto un mezzo per isolare
i fenomeni che si devono considerare e non rap-
presenta per sè stesso tutto il metodo induttivo
che deve in tal caso appurare l'importanza relativa
dei fatti. Ed anche in cotesto compito limitato il
metodo comparativo, come 1" induzione in genere,
ha fra i suoi elementi costitutivi il raziocinio che
guida lo studioso nella scelta e nell' apprezzamento
dei fatti e può altresì essere rischiarato da concetti
teorici che vennero acquistati in precedenza e che
Sfià attestano la connessione che vi ha fra certi fe-
nomeni- e semplificano la ricerca delle cause che li
determinano. In molti casi poi la mente umana,
senza alcun processo logico determinato, può eli-
minare facilmente, tra le tante cause presenti in
un dato fenomeno, quelle che non sono adeguate
alla produzione dell' effetto e inferire perciò il rap-