Dei metalli e delle monete 65 mari denari, e questi ultimi a loro volta si dividono in ventiquattro grani ciascuno. L'uso ha associato all'oro e all'argento il termine di valore intrinseco, per indicare e significare la quantità effettiva di oro o di argento puro che una verga contiene : tuttavia in questo saggio mi sono sempre servito del termine di valore intrinseco per fis- sare la quantità di terra e di lavoro che entra nella produzione delle cose, non avendo trovato uri termine più appropriato per esprimere il mio pensiero. Questo avvertimento che io do serve soltanto per schivare ogni equivoco; e quando non si tratterà di oro e di argento, il termine sarà sempre valido, senza equivoci. Abbiamo visto come i metalli, quali l'oro, l'argento, il ferro, ecc., servano a diversi usi, e come abbiano un valore reale, propor- zionato al terreno e al lavoro che entrano nella loro produzione. Vedremo nella seconda parte di questo saggio che gli uomini sono stati obbligati dalla necessità a servirsi di una misura comune, per stabilire nei loro scambi la proporzione e il valore delle derrate e delle mercanzie che dolevano scambiarsi. Si tratta soltanto di stabilire quale debba essere la derrata o la mercanzia più adatta a diventare questa misura comune; e di vedere se non sia stata la necessità più che il capriccio a far dare la preferenza all'oro, al- l'argento e al rame, dei quali ci si serve oggi generalmente per tale scopo. Le derrate comuni, quali il grano, i vini, la carne, ecc., hanno bensì un valore reale, e servono per i bisogni della vita, ma sono deteriorabili e difficili da trasportare, e quindi poco adatte a ser- vire come misura comune. Le mercanzie, quali le stoffe, le telerie, il cuoio, ecc., sono esse pure deteriorabili, e non si possono suddividere senza modificare in qualche modo il loro valore per l'uso dell'uomo; come già per le derrate, il loro trasporto è molto caro, ed è pure dispendioso conservarle: di conseguenza sono poco adatte a servire come mi- sure comuni. I diamanti e le altre pietre preziose, quand'anche non avessero un valore intrinseco e fossero stimati soltanto perché piacciono, sarebbero adatti a servire come misura comune, se non fossero