L'elevata correlazione riscontrata consente alcune interessanti analisi di regressione. Tracciate le rette di regressione 33 rispettivamente per: — gli addetti al conmtercio in funzione della popolazione; — gli addetti al commercio delle sole classi «qualificate », in funzione della popolazione si è potuta calcolare la « popolazione teorica n di ciascun centro in ambo le ipotesi e paragonarla con quella effettiva, onde analizzare gli scarti. Per compensare gli errori casuali e conseguire una maggiore significativitìt, si sono calcolati gli scarti per ciascuna delle 4 ipotesi giìt accennate (addetti totali e parziali, comuni totali e selezionati), procedendo poi a 2 medie parziali e ad una media generale. In linea generale gli scarti tra popolazione teorica ed effettiva, cosi calcolati, possono essere interpretati nel modo seguente: I -- scarto negativo: significa elle il centro ha una dotazione di servizi superiore a quella competente alla sua distensione demografica, o perché svolge un ruolo territoriale particolarmente vasto ed intenso (in rapporto alla sua dimensione) o perché può contare su una domanda addizionale (per es. turistica) o perché ha mantenuto per inerzia una dotazione di servizi esuberante rispetto alle esigenze di una popolazione calante, o ancora per altre ragioni peculiari; II — scarto nullo o poco significativo: indica un sostanziale equilibrio tra ruolo del centro nel campo (lei servizi e distensione dcutografica, in rapporto alla media regionale; III — scarto positivo: indica che il centro presenta una deficienza di servizi a fronte della domanda e/o una scarso potere d'attrazione sul territorio circostante, sempre in rapporto alla propria dimensione demografica, dovuta a ritardi nell'adeguamento dei servizi alle esigenze della popolazione, o ad effetti-ombra da parte di centri pii) impor-tanti o ad altre ragioni peculiari. Ai fini eli una interpretazione sintetica, i centri che presentano tino scarto tra popolazione teorica ed effettiva possono essere tosi raggruppati: negativi A: centri con scarti superiori al 50%: ,1 - z positivi negativi B: centri con scarti tra il 30 e il 50%: Bz = positivi C: centri con scarti tra il 20 e il 30°,,: Ci negativi Cz = positivi Si può ora osservare 34 che gli scarti più elevati riguardano quasi esclusivamente i centri turistici per quelli negativi (15 su 19 centri del gruppo Ai) e i centri dell'area metropolitana per quelli positivi (5 su 6 centri di A2); gli scarti medi sono ancora spesso imputabili ai centri turistici per quelli negativi (6 su 17 centri di 131) e ai centri del-l'area nmtropolitana per quelli positivi (19 su 35 centri di Bz); gli scarti bassi sono in-vece più casuali (1 centro turistico su 9 del gruppo Ci e 10 centri dell'area metropolitana su 39 del gruppo Cz). Può ancora essere notato che mentre alcune classi (li ampiezza di centri presentano un buon accordo tra le osservazioni sperimentali ed i valori teorici, e pertanto scarti stolto contenuti, per altre classi assistiamo ad una forte dispersione attorno alla retta interpolante. I? degno di nota che le classi di ampiezza che presentano scarti meno frequenti (ossia un maggior equilibrio complessivo tra servizi c popolazione) sono, nell'ordine: - centri da 2.000 a 6.000 ab. (che, per il 60%, non presentano scarti); - centri da 15.000 a 35.000 ab. (che, per il 60%, non presentano scarti); - centri da 70.000 a 110.000 al). (chc, per il 70%, non presentano scarti). Tenendo conto delle indicazioni offerte dalle tavole grafiche (figg. 5, 8, 9) e dall'analisi di regressione, si può quindi annotare quanto segue: 1 — La maggior parte dei poli urbani che nei programmi regionali sono stati riconosciuti come poli « dominanti » o «subdominanti » delle rispettive aree ecologiche, pur di dimensione assai varia, sono però sensibilmente allineati lungo la linea interpolante elle corrisponde ad una relazione lineare tra addetti al commercio e popolazione. Gli scarti più sensibili sono quelli di Biella (elle ha un numero particolarmente elevato di addetti, in rapporto alla sua popolazione), di Alba, di Borgosesia e di Nizza Monferrato, tutte con alti rapporti di addetti al commercio: mentre, al contrario, Pinerolo, ('hivasso, Carmagnola e Itivarolo mostrano un meno favorevole rapporto di addetti rispetto alla loro popolazione. 36