Quanto sia legata l'evoluzione del Terziario alla evoluzione della vita sociale e politica globalmente intesa è facile dedurre dall'ampiezza che assume il settore privato o quello pubblico nel campo dei servizi. Dal punto di vista della gestione sono dunque « privati » i servizi gestiti da imprenditori privati e « pubblici » quelli gestiti, direttamente o indi-rettamente, dalle pubbliche amministrazioni o dallo Stato. Dal punto di vista giuridico, il dibattito sviluppato attorno al problema della casa ha evidenziato che si può ormai considerare giustificata l'interpretazione che fa consistere la definizione di servizio pubblico nel fatto che esso risponde ad un'esigenza sancita dalla Costituzione: quando, cioè, il cittadino ha diritto ad un servizio per realizzare se stesso o la propria famiglia nei termini che gli sono riconosciuti dalla legge fondamentale dello Stato, lo Stato stesso deve provvedere affinché questi diritti possano essere effettivamente esercitati, e può farlo direttamente o indirettamente, ma sempre questo provvedimento dà origine ad un servizio reso dallo Stato al cittadino, servizio che per sua natura è pubblico I. Tenendo conto della attuale situazione italiana e piemontese, si potrà legittimamente generalizzare intendendo per servizi di tipo privato il commercio, gran parte dei trasporti su strada, alcune attrezzature (cliniche) sanitarie, i servizi bancari, e per servizi di tipo pubblico la scuola, la rete stradale, i trasporti urbani e ferroviari, le strutture ospedaliere, la pubblica amministrazione, ecc. Può essere utile accennare all'intervento pubblico in termini diversi da quelli della gestione diretta o indiretta: in tal caso si può parlare di inter-vento pubblico « permissivo » (quando esso provvede a porre le condizioni che permettono lo sviluppo del settore: zonizzazioni, normative sull'uso del territorio, politica della ricerca, ecc.) o « promozionale » (quando fornisce un incentivo diretto, ad esempio con la partecipazione, o indiretto, ad esempio con la politica creditizia, fiscale, costituzione di consorzi, comprensori, unità locali, ecc.) b) L'ORGANIZZAZIONE DEL TERZIARIO MOMENTO EVOLUTIVO DELLA CIVILTÀ INDUSTRIALE. Subentrata alla civiltà agricola e rurale, la civiltà industriale è caratterizzata dalla importanza delle tecniche di trasformazione sempre più efficienti, al punto che gli sviluppi tecnologici hanno assunto un'andatura precipitosa, imprimendo di conseguenza un ritmo assillante alla produzione: il problema non è piú come produrre, ma come smaltire e come usare dei beni prodotti. Questo è porre in termini urgenti l'interrogativo sul terziario: un terziario inefficiente, come una circolazione difettosa, pro-duce l'infarto, la paralisi c la morte di qualsiasi organismo. Di qui la sempre maggiore importanza assunta dal terziario nell'organizzazione della vita economica 3. E già stato autorevolmente affermato che la civiltà industriale, come tale, è in fase di superamento e elle la prossima fase della crescita economica dei paesi industrializzati sarà la civiltà del terziario. Questo, non soltanto perché l'automazione renderà sempre meno necessaria la manodopera applicata alla. produzione, il che potrà avvenire anche nel terziario, ma perché, soprattutto, la riduzione dell'orario di lavoro e l'abbreviazione del periodo di vita attiva causeranno sempre maggiore richiesta di disponibilità di strumenti per l'organizzazione del tempo libero, ed è ipotizzabile che l'utilizzo razionale di questo porti ad una raffinata esigenza di organizzazione della vita sociale, il elle, tutto sommato, significa ampliamento del settore dei servizi. 46