situazione in cui i responsabili regionali hanno potuto appurare l'assenza di altre reali vie di uscita. Un altro aspetto significativo è la volontà dell'Ente pubblico di utilizzare in modo produttivamente qualificato, in una situazione di profonda crisi settoriale, le proprie competenze in materia di formazione professionale. Non si può dire che nel caso della vertenzaAssa la proprietà abbia dimostrato di apprezzare questa volontà di parte politica; infatti nei mesi seguenti si limita a ricorrere ali' appoggio regionale per le richieste di cassa integrazione, prima sulla legge 1.115 e poi su quella 464, procedendo a un'intensa ristrutturazione e ottenendo la sensibile riduzione "spontanea" di occupazione (ridottasi a circa 170 unità alla fine del 1977) 30. Meno complessive le vicende che molto schematicamente descriveremo ora. La Turati di Lusernetta con 98 addetti è impegnata nella filatura di fibre sintetiche, dopo aver chiuso nel 1965 l'impianto di Pinerolo e concentrato l'attività a Lusernetta. A partire dal 1974denuncia una progressiva crisi per calo della domanda, forte concorrenza interna- zionale e mancate forniture della Montefibre. All'inizio del 1976 chiede 62 licenziamenti, ritenendo 30-35 unità il carico massimo sopportabile di manodopera; alcune delle motivazioni addotte si rivelano false (la Montefibre afferma di non consegnare il materiale perché la Turati ha cessato gli ordini!), tuttavia la volontà di ridurre l'occupazione è perentoria e la stessa proposta di un consigliere regionale, in data 24 febbraio 1976, sembra far trasparire la difficoltà a evitare i licenziamenti. Infatti propone il congelamento dei licenzia-menti, il ricorso alla cassa integrazione, prepensionamento ed esodo volontario, e verifica della situazione dopo alcuni mesi. Si cerca cioè di risolvere la situazione con il tempo e concedendo un po' di respiro all'azienda che, recependo la proposta, si impegna alla fine a mante-nere un'occupazione di 55 unità ~'. Il lanificio Bozzalla & Lesna di Coggiola, ottemperando agli impegni assunti nel 1970 con il Sottosegretario al lavoro, avvia un impianto di tintoria in Val Sesia. Nel 1976 licenzia 4 operai e nella vertenza che ne segue la Regione è coinvolta tramite il suo Assessorato all'industria e lavoro che rileva, oltre ai licenziamenti, un utilizzo della mobilità incontrollata senza riconoscimento dell'anzianità pregressa e delle qualifiche. Quando l'Assessore comunica all'azienda questo suo 57