INTRODUZIONE I. Le analisi di economia regionale sono ancora agli inizi. Se si prescinde dai problemi del commercio internazionale, l'analisi economica appare prevalentemente indirizzata allo studio delle interdipendenze strutturali e dinamiche tra le variabili economi-che, concepite indipendentemente dalla loro localizzazione geografica. Non sono mancati tentativi di inserire la dimensione spaziale nelle analisi economiche ' : si tratta però di contributi con-dotti nell'ambito della teoria dell'equilibrio generale, che tuttavia hanno per lo piú scarsa rilevanza operativa. Solo recentemente, grazie ai progressi della teoria dell'equilibrio che l'applicazione della programmazione matematica ha reso possibile, l'analisi spaziale dell'attività economica si sta indirizzando alla soluzione di problemi concreti Il limite tuttavia di questi sviluppi è costituito dall'insufficienza dello schema concettuale sostanzialmente analogo a quello della teoria dell'equilibrio. Tra gli economisti si va ormai diffondendo il convincimento che tale teoria considera soltanto alcune ripercussioni delle variazioni dei dati (ad esempio risorse e tecniche produttive) sull'attività economica. Secondo la teoria dell'equilibrio il miglioramento delle condizioni produttive in un settore dà luogo a ripercussioni tali da portare a una diffusione dei vantaggi anche agli altri set-tori. Nella realtà economica può accadere che, per il venir meno di alcune condizioni supposte dalla teoria (libera concorrenza ad esempio) e per le interazioni tra i fenomeni economici e fenomeni sociologici, un mutamento favorevole in un settore o in una zona dia inizio ad un processo cumulativo il quale, anziché portare ad una diffusione dei vantaggi, accentua le divergenze tra la situazione nel settore o nella zona e quella negli altri settori o nelle altre zone. Anche nell'ambito delle analisi economiche regionali s'impone quindi un ripensamento sui metodi e sulle ipotesi. Un contributo notevole a tale ripensamento potrà venire dalle ricerche empiriche che, partendo da ipotesi le piú generali possibili, conducano alla scoperta di uniformità strutturali ed evolutive tali da suggerire ipotesi piú valide per una sistematica analisi dei problemi. L'elaborazione e l'integrazione dei dati raccolti dall'Assessorato provinciale al coordinamento di iniziative per lo sviluppo economico sociale di cui è detto nella prefazione ha aperto la via a piú ampie ricerche empiriche sull'economia della Provincia di Torino. Tali ricerche riguardano principalmente: a) le relazioni tra sviluppo dell'industria e sviluppo dell'agricoltura; b) le relazioni tra movimento demografico e sviluppo economico; c) i fattori che concorrono a determinare la localizzazione geografica delle diverse industrie; d) l'influenza che la distribuzione geografica delle varie attività ha sulla struttura dei costi (non solo di quelli sostenuti dai privati operatori, ma anche da quelli posti direttamente a carico della collettività) e sulle possibilità di sviluppo economico; e) l'influenza dei fattori sociali sull'organizzazione dell'attività produttiva soprattutto nell'agricoltura; f) la distribuzione spaziale dei redditi e gli ostacoli alla loro perequazione geografica; g) l'influenza dei probabili sviluppi dell'economia nazionale sull'economia della provincia. Tali ricerche potranno contribuire ad un ripensamento dei metodi seguiti e delle ipotesi accolte nell'analisi spaziale dei fenomeni economici. Esse potranno notevolmente avvantaggiarsi di una vasta documentazione statistica, di una prima valutazione della rilevanza quantitativa dei problemi e di una descrizione storico statistica dei fenomeni che la teoria si propone di spiegare. A questi, piú limitati obiettivi, è stato orientato il lavoro che ha portato alla presente pubblicazione. I dati già disponibili sono stati integrati da altri direttamente rilevati nella misura ritenuta sufficiente per le finalità del lavoro che non intende pervenire ad una spiegazione scientifica dei fenomeni caratteristici dell'economia considerata nelle sue dimensioni spaziali, ma portare ai risultati piú limitati cui si è sopra accennato. È auspicabile l'estensione ad altre province di ricerche analoghe a questa svolta per la provincia di Torino, non solo per il contributo che esse potranno arrecare alla conoscenza dell'economia del paese, ma anche per le indicazioni che, consentendo con-fronti tra le modalità con cui si presentano i vari fenomeni nelle varie province a caratteristiche diverse, esse possono fornire allo sviluppo delle analisi di economia spaziale. II. Il Panorama economico e sociale della provincia di Torino si propone finalità che possono interessare un piú vasto pubblico di studiosi, oltre a quelle di particolare interesse per gli economisti, illustrate nel paragrafo precedente. Il Panorama infatti si propone di fornire una prima descrizione della struttura economica e demografica della provincia. Una conoscenza, sia pure a livello prevalentemente descrittivo, può giovare a privati ed a pubblici operatori. Troppo spesso alla conoscenza dei fatti si sostituiscono, nella polemica politica ed ideologica, tesi preconcette. Le analisi con-