Lineamenti geografici I. Struttura geografica della provincia. La provincia di Torino ha la forma approssimativa di un pentagono irregolare, con un perimetro complessivo di 492,3 km ed un'area di 683o kmq; essa confina con le province di Vercelli, Alessandria, Asti, Cuneo, con la Francia e con la regione auto-noma della Valle d'Aosta. Nelle zone montuose i confini sono segnati nella maggior parte dalla linea displuviale: cosí i confini con la regione della Valle d'Aosta passano sullo spartiacque tra le valli canavesane e le valli d'Aosta; il confine con la provincia di Cuneo passa nel tratto montano sullo spartiacque tra la Val Pellice e la Valle del Po e quello con la Francia passa, tranne brevi eccezioni, sullo spartiacque alpino. Nelle altre zone, i confini tengono conto sia di criteri geografici che storico-economici; il confine orientale passa sui contrafforti collinari che separano la valle inferiore della Dora Baltea dal Biellese, segue poi la sommità della Serra d'Ivrea e delle colline che costituiscono l'arco orientale dell'anfiteatro morenico eporediese, coincide quindi per un certo tratto con la Dora Baltea e poi, oltrepassata la pianura alluvionale del Po, ritorna in zona collinare dividendo le colline del Monferrato da quelle torinesi, per prolungarsi sul pianalto di Poirino, a ridosso delle colline del-l'Astigiano. Il confine meridionale, dopo aver attraversata la pianura padana, segue con sufficiente approssimazione il corso del Po ed entra poi nella zona montana. Per l'estensione della sua superficie la provincia occupa l'ottavo posto tra le province italiane. Tale superficie può essere divisa in tre zone: montagna (52,30 %), collina (21,08) e pianura (26.62) '. A confronto con la situazione italiana, risulta una netta prevalenza percentuale della zona montana (52,30 nella provincia, 35.3 nell'intero paese) e della pianura (26,62 e 22,7) a scapito della collina (21,08 e 42). Anche rispetto al Piemonte la provincia di Torino presenta una zona montana piú estesa : l'intera regione è infatti costituita dal 43,24 % di montagna, dal 26,42 di pianura e dal 30,34 di collina. La catena alpina della provincia è formata in prevalenza da terreni calcarei nella zona del saliente occidentale (Alpi Cozie), da terreni ferro-magnesiaci e terreni morenici piú a settentrione lungo il confine con la Valle d'Aosta. Tale zona montana possiede un versante piuttosto ripido e non costante; infatti la distanza tra lo spartiacque e la pianura varia da un massimo di circa 6o km (dalla Valle Stretta allo sbocco della Valle di Susa tra Caselette e Rosta) ad un minimo di 22 km (dal Col Malaura allo sboccodel Pellice all'altezza di Bibiana). Il versante francese invece è piú dolce e costante : tra lo spartiacque e la pianura corrono 90 km in Savoia e 145 nel Delfinato. La caratteristica della zona montana della provincia di Torino è del resto comune a tutto il versante italiano dell'arco alpino. L'arco montano della provincia di Torino è solcato da sud a nord dalle seguenti valli: Val Pellice (dal Col Malaura a Bricherasio); Val Chisone (dal Monginevro a Porte) con la ramificazione interna della Val Germanasca (dal Passo della Longia a Perosa Argentina); Val Sangone (dal Monte Bocciarda a Giaveno); Valle di Susa che con le tre ramificazioni percorse dalla Dora Riparia, dalla Dora di Bardonecchia e dal Cenischia giunge fin verso Avigliana; le tre valli di Lanzo: Val di Viú, Valle di Stura e Val Grande che sfociano assieme sopra Lanzo; le valli canavesane: Valle dell'Orco (dal Col del Nivolet a Pont), Val Soana (dal Col dell'Arietta a Pont) e Valchiusella (dal Col della Vallera a Loranzé). Piú ad est si trovano le estreme propaggini della Valle d'Aosta che da Carema si estendono fin verso Borgofranco. In tutta questa catena esistono numerosi valichi alpini, dei quali soltanto due sono attraversati da vie di grande comunicazione, il Monginevro (m 1760) ed il Moncenisio (m 2004). Gli altri valichi, da sud a nord, sono i seguenti : Col della Croce, Col della Urina, Col della Malaura, Col delle Pioniere, Col di Thuras, Col del Pelouse, Passo di Galisia. Immettono nella Valle d'Aosta il Col del Nivolet e il Col della Vallera. Nella provincia vi sono tre zone distinte di collina. La piú ampia è costituita dalle colline laterali dell'ampio anfiteatro morenico eporediese (245 kmq) che dalle propaggini della Valle d'Aosta si spinge verso sud, con il triplice arco della morena frontale, fino a 14 km dal Po. Un'altra zona collinare di origine morenica è costituita dall'anfiteatro di Rivoli, distinto in due lobi: quello minore, a sud, si trova allo sbocco della Val Sangone e contiene i due laghi di Avigliana; quello maggiore, a nord, scende verso lo sbocco della Valle di Susa ed è attraversato dalla Dora Riparia. L'altra zona collinare, non di natura morenica, si trova nella zona sud-orientale della provincia, ed è costituita dalle colline torinesi sulla riva destra del Po, che si possono considerare le propaggini nord-occidentali del Monferrato e dell'Astigiano. Le caratteristiche geomorfiche delle colline torinesi sono infatti uguali a quelle del Monferrato e dell'Astigiano: calcari, marne, conglomerati e arenarie di deposito marino. La pianura è costituita grosso modo dalla zona alluvionale del r9 4