Agricoltura ZONE AGRARIE DELLA PROVINCIA 8. Criteri di determinazione. Per la determinazione delle zone agrarie della provincia è stato principalmente assunto il criterio della omogeneità, in base alla situazione geografica ed economico-sociale. L'omogeneità geografica è riscontrabile dalla struttura geologica del territorio, da eventuali confini naturali e dalle vie di comunicazione. Al riguardo si è utilizzata la classificazione, compiuta dalla Commissione Censuaria Provinciale; essa assume particolare rilevanza nella de-terminazione della zona montana -'. Le uniche varianti che qui sono state apportate a tale ripartizione riguardano le correzioni dei confini zonali, ogni volta che questi non coincidevano con i confini dei comuni. A questo fine si è adottato il criterio della prevalenza: sono stati considerati montani, quindi, soltanto i comuni il cui territorio risulta per non meno della metà di montagna. Sono state inoltre apportate alcune piccole varianti sia per quanto riguarda l'assegnazione dei vari comuni all'una piuttosto che all'altra zona montana, sia per quanto riguarda l'esclusione di comuni che non presentano chiaramente caratteristiche montane, sia per quanto riguarda la formazione di zone montane-collinari, ciascuna delle quali presenta, per altri aspetti, un'accentuata omogeneità'a. Il restante territorio della provincia è stato suddiviso in zone omogenee, in base a considerazioni di carattere economico-tecnico, quali la struttura della proprietà fondiaria, i sistemi di conduzione, gli ordinamenti colturali, la redditività del terreno, ecc. La determinazione delle zone agrarie, oltre a consentire una descrizione dei fenomeni concernenti l'agricoltura nella loro distribuzione geografica, può contribuire a individuare le zone de-presse della provincia, che in generale sono zone ad agricoltura misera. 9. Zona montana della Val Pellice. La Val Pellice è situata ai confini della provincia di To- rino con la Francia e la provincia di Cuneo. L'altitudine media va dai 500 m del fondo valle fino ai 3000 m delle cime piú alte. La vallata, che presenta condizioni scarsamente favorevoli per l'agricoltura, aveva trovato, fin dal secolo passato, un rimedio alla povertà economica nelle industrie tessili. Non tutti i comuni, però, sono stati favoriti dalla presenza di stabilimenti industriali: Rorà, Angrogna e Bobbio Pollice infatti sono comuni con risorse soltanto agricole e costituiscono la parte piú depressa della valle. Villar Pellice presenta caratteristiche intermedie: non indu- strializzato come i piú fortunati comuni di Torre Pellice. Luserna San Giovanni e Lusernetta, ma neppure con una economia cosí povera come quella di Bobbio Pollice. Va ancora notato che i comuni costituenti la zona industriale sono anche quelli dove l'agricoltura è meno povera. L'agricoltura della valle è di tipo montano medio, composta cioè di pascoli nell'alta valle, di castagni nella media, mentre nel fondo valle, si trovano anche terreni coltivati a seminativi. In alcune zone della basse valle vi sono dei frutteti specializzati. che, per altro, non forniscono redditi soddisfacenti. Le zone meglio esposte di mezza montagna sono in parte coltivate a vigneti. Altri prodotti diffusi nella zona sono le patate e la segale. Il reddito familiare, mediamente, per circa l'So proviene dal lavoro nelle industrie ed anche dal turismo. Nelle zone piú direttamente influenzate dalle industrie l'agricoltura viene curata soltanto nei terreni meno impervi. Tra le colture tradizionali, come nelle altre vallate alpine, rispetto alla situazione del 1929, Si è verificata una diminuzione dei cereali, specie del frumento e del granoturco. In aumento invece risultano le superfici destinate a pascoli, prati, patate e vigneti. Negli ultimi cinque anni tale tendenza si è accentuata: si coltivano sempre meno il frumento, il granoturco, la segale ed il vigneto, ed aumenta la produzione di foraggio e di patate. La redditività per ettaro ed il reddito pro capite sono in aumento; ciò malgrado che lo scarto tra redditi industriali e redditi agrari aumenti, poiché i primi crescono con un ritmo maggiore. Gli addetti all'agricoltura, che nel 1936 rappresentavano ancora nella zona oltre il 52 della popolazione attiva, nel 1956 risultavano ridotti a poco piú del 30 %. La maggior ricchezza agraria è rappresentata dal patrimonio zootecnico, ma anche sotto questo profilo le condizioni economi-che appaiono depresse, specie nei comuni di Bobbio Pollice, Rorà e Villar Pellice. Ciò è in parte dovuto anche alla insufficiente estensione dell'irrigazione, per cui manca la possibilità di ottenere una buona produzione foraggera. Nella valle sono in funzione alcune latterie e caseifici sociali. La meccanizzazione non ha avuto sensibili sviluppi: qualche trattore è in funzione nei comuni di Villar Pellice, Torre Pellice, Luserna San Giovanni e Lusernetta, che appare come il piú meccanizzato. Alcuni di questi comuni (Luserna San Giovanni, Lusernetta) risultano, con quello di Rorà, aver fatto maggior ricorso ai crediti agrari. Mercati settimanali esistono a Torre Pollice e a Luserna San Giovanni. Per quanto riguarda la proprietà fondiaria, nell'alta valle (Bob-bio, Villar Pellice, Angrogna ed in parte Torre Pellice) prevale la grande e la grandissima proprietà (a Bobbio ed a Villar Pellice anche con dei redditi catastali elevati), composta da pascoli e boschi, spesso di proprietà comunale; nei restanti comuni prevale invece la piccola proprietà con bassi redditi catastali. 8'