fratelli Vasco, così come su Genovesi, Galanti, Galiani, Filangieri, Agostino Paradisi, Pasquale Paoli, Luca Magnanima, Giuseppe Cossu. Tentando di operare una sintesi di queste ed altre simili indagini, pubblicò nel 1969 il primo volume del Settecento riformatore, che portava il sottotitolo: Da Muratori a Beccaria, seguito, nel 1976, da un secondo su La chiesa e la repubblica dentro i loro limiti, che si chiudeva con una reinterpretazione di Carlantonio Pilati. Un terzo, riguardante La prima crisi dell’Antico Regime (1768-1776), ha visto la luce nel 1979 e un quarto, su La caduta dell’Antico Regime (1776-1789), è apparso nel 1984, in due tomi, dedicati rispettivamente a I grandi stati dell’Occidente e a Il patriottismo repubblicano e gli imperi dell’Est. Un quinto, che dovrebbe andare dalle grandi carestie degli anni ’60 alla caduta dell’Antico Regime (1763-1790), chiuderà questo tentativo di storia dei lumi in Italia. Diversi aspetti dell’illuminismo europeo sono stati contemporaneamente esaminati, dal motto “sapere aude” all’idea di dispotismo orientale, dall’origine della parola “socialista” al problema della “capitale”, dai rapporti degli economisti italiani con quelli spagnoli al formarsi del concetto di sistema feudale in Scozia. Un primo saggio d’una visione d’assieme dell’Illuminismo nel Settecento europeo fu presentato, su invito di Federico Chabod, all’XI Congresso internazionale di scienze storiche tenutosi a Stoccolma nel 1960. Alcuni problemi centrali, come quello della tradizione repubblicana e del diritto di punire, furono ripresi nelle Trevelyan Lectures tenutesi a Cambridge e pubblicate in italiano e in inglese nel 1970 e 1971 sotto il titolo di Utopia e riforma nell’illuminismo. Nel 1971 apparve a Parigi una raccolta di saggi: Europe des lumières. Recherches sur le 18e siècle. Un confronto tra Italia ed Europa, dalla fine del Seicento all’Unità, venne pubblicato, nel 1973, sotto il titolo di Italia 7