L'opportunità di un diverso modo di concepire il piano regionale scaturisce proprio da tutto questo documento, in cui il meccanismo socio-economico regionale è analizzato per ciò che è e per ciò che tende ad essere sia da un punto di vista complessivo e dei singoli settori costitutivi che dal punto di vista della sua distribuzione sul territorio: ne vengono individuati i problemi, gli obiettivi di trasformazione e gli strumenti per realizzarli; in armonia agli orientamenti e alle indicazioni della programmazione nazionale. Nel corso della preparazione di questi studi è stato costituito, con decreto del Ministro per il Bilancio e la Programmazione, il Comitato Regionale per la Programmazione Economica del Piemonte. Il Comitato, in conformità con le indicazioni fornite dal decreto, ha riconosciuto nell'IRES l'organo di studio del Comitato stesso. Sono lieto, sia nella mia qualità di Presidente dell'Unione Regionale delle Province Piemontesi che in quella di Presidente dell'IRES, di aver fornito al Comitato un insieme organico di ricerche e di studi da cui emergono i problemi e le linee proposte per il piano piemontese. Esaminando il lungo cammino che è stato necessario percorrere per arrivare a questi risultati, non posso non ricordare anche le persone e gli organi che più direttamente si sono impegnati in questo lavoro, primi fra tutti, il prof. Giuseppe Grosso, che mi ha preceduto nella presidenza dell'IRES e i Presidenti delle altre province piemontesi nonchè gli organi dell'Istituto, Consiglio di Amministrazione e Comitato Scientifico e i ricercatori tutti. Avv. GIANNI OBERTO Presidente dell'Unione delle Province Piemontesi e Presidente dell'IRES VII