polazione e di attività produttive, in quanto l'industria manifesta in generale, tendenze di concentrazione spaziale, mentre l'agricoltura rimane necessariamente un'attività spazialmente diffusa. Per effetto di queste trasformazioni tendono a prodursi fenomeni di rarefazione di attività e di popolazione, in determinate zone, e fenomeni di polarizzazione in altre. Nelle aree di abbandono, quando il processo di rarefazione rimane in-controllato, anzichè prodursi un nuovo equilibrio tra popolazione e risorse, con una riorganizzazione delle attività produttive, si determina una progressiva disorganizzazione socio-economica che provoca un ulteriore peggioramento delle condizioni dell'agricoltura. Nelle aree di accentramento delle attività e della popolazione, di contro, tendono a prodursi fenomeni di congestione sociale in quanto, all'aumentato ritmo di sviluppo delle attività, non si accompagna in generale un adeguamento del-l'organizzazione sociale e delle attrezzature fisiche e sociali. Lo sviluppo economico spontaneo crea, in tal modo, delle diseconomie che hanno inevitabilmente riflessi negativi sul saggio di crescita del sistema, sia in quanto provocano una cattiva valorizzazione di risorse (specie nell'agricoltura), o addirittura il loro abbandono, sia in quanto aumentano i costi delle pubbliche amministrazioni. All'industrializzazione, che costituisce il fattore iniziale del processo di trasformazione della struttura e degli insediamenti territoriali, se ne aggiunge un altro, più generale, che investe l'intero sistema di valori e di norme di comportamento: la sempre maggiore attrazione del modello di vita urbano, per gli ampi ventagli di opportunità di lavoro e di espressione che esso offre. La regione è risultata così sottoposta a due fondamentali processi territoriali: 1) accentramento di attività e di residenze nelle città maggiori; 2) ristrutturazione dei centri in forte sviluppo, mediante decentra-menti industriali e suburbanizzazione della popolazione. L'accentramento di popolazione è alimentato da flussi migratori che provengono dall'interno della regione (specie dai centri minori ad economia agricola) e da flussi che provengono dall'esterno della regione. Per questi ultimi, in particolare, si pongono i problemi dell'inserimento socio-economico, trattandosi di popolazione appartenente a culture diverse, sprovvista di dotazioni economiche, che entra di colpo in contatto con una società industriale sviluppata. Oltre ai movimenti migratori l'industrializzazione provoca sposta-menti pendolari di lavoratori: tale fenomeno si accentua con l'accelerazione del fenomeno della concentrazione spaziale dell'industria. In rela- -28