T~ri~City 1/1988 D'accordo accademici e imprenditori «Atenei: quelli torinesi non bastano più» MEDICINA FARMACIA ECONOMIA e COMMERCIO INGEGNERIA LETTERE e FILOSOFIA NOVARA VERCELLI TORINO. ALESSANDRIA ASTI • •CUNEO SCIENZE MATEMATICHE SCIENZE POLITICHE GIURISPRUDENZA li secondo ateneo una o pii sedi? Quello che Tecnocity chiede e che si faccia al piu presto Più proposte a confronto I La questione deve essere esaminata dal ministro della Pubblica Istruzione Un solo polo universitario a Torino non basta più. Su questo sono d'accordo tutti: accademici, industriali ed anche politi-ci. Differenti però sono i pareri su come arricchire l'insegnamento universitario subalpino. Una commissione, incaricata dal ministero della Pubblica Istruzione di suggerire indicazioni sul piano quadriennale di sviluppo dell'Università italiana, ha già detto si a un terzo ateneo nella regione (oltre ai due esistenti, Università e Politecnico). Gli esperti indicano un'unica sede, da stabilir-si, e con sole tre facoltà Lettere, Economia e Commercio, Ingegneria. Di opinione diversa è il piano di sviluppo universitario predisposto dalla Regione Piemonte. Prevede l'apertura di tre poli Alessandria, Novara e Vercelli e collega-menti in altri centri (Ivrea, Cuneo, Casale Monferrato, Ridia) con scuole dirette a fini speciali. Il progetto non è rimasto sulla carta. Ad Alessandria sono già attivi corsi seminariali di Scienze matematiche e Scienze politiche (5(.10 iscritti). A Novara si svolgono corsi di Medicina (242 studenti) e di Economia - Commercio (200). A Vercelli operano quelli di Ingegneria, con il proposito di dare ampio spazio all'informatica, alle tecnologie, all'energetica, alle telecomunicazioni. Gli iscritti frequentano le lezioni sul posto, in aule o strutture messe a disposizione dal-le singole città. Si presentano invece a Torino per sostenere gli esami. I docenti per ora fanno la spola da Torino alle sedi provinciali. I rapporti tra Università ed enti locali sono regolati da convenzioni. Quel-la di Medicina a Novara risale allo scorso luglio e ha durata triennale. Prevede il progressivo insediamento di dodici direttori universitari in altrettante divisioni ospedaliere. Intanto Novara, nei mesi scorsi, per bocca del suo sindaco, Armando Riviera, si e lamentata per come sta procedendo l'operazione. Ha chiesto una pausa di riflessione per l'insediamento della facoltà di Medicina - Chirurgia nella stessa città e si e candidata per diventare la sede unica del previsto secondo ateneo, completamente affrancato da quello torinese. La presa di posizione di Rivera, resa pubblica in Consiglio comunale, ha fatto insorgere Alessandria e Vercelli, gli altri due poli interessati al progetto regionale della nuova università. La commissione ministeriale conosce questa realtà, ma alcuni mesi fa ha spiegato che le varie iniziative dovranno aver termine per far posto ad un corso di laurea in I.ettcrc (scienze delle comunicazioni), a uno di Economia e Commercio e a due di Ingegneria. Sull'argomemo il rettore dell'Università, profes>or Mario Umberto Dianzani ha già da tempo precisato ai giornalisti che «la proposta della commissione non è vincolante, è soltanto un parere, seppure autorevole..Spetlerà al Consiglio universitario nazionale e poi al Parlamento dire l'ultima parola. Chi dimentica questo punto rischia ili creare confusione». Così, secondo Dianzani «i corsi ad Alessandria, No-vara e Vercelli continueranno a Jimzionare almeno fino al 1991, come ci impongo-no le convenzioni firmate dall'Università e dagli enti locali. Noti a caso il ministero ha concesso nuove cattedre alle facoltà di Medicina ed Economia e Commercio. Altre sono in arrivo e serviranno anche per i corsi aperti nelle tre città piemontesi. Per noi rimangono validi il piano regionale e gli accordi sottoscritti dagli amministratori piemontesi». La questione verrà ora esaminata dal Consiglio Universitario Nazionale. Dovrà pronunciarsi sulla proposta della commissione ministeriale, che potrà accoglierla o meno. Quindi il tutto passerà sulla scrivania del Ministro della Pubblica Istruzione e al Parlamento, finali e decisivi re-ferenti. Questo significa che l'intero iter, nella migliore delle ipotesi, non conoscerà esiti prima delle vacanze estive. 4