zione (cioè di godimento di servizi di fornitura aziendale e dei collegamenti di altro tipo con l'azienda come mondo a sé stante), alla iscrizione ai sindacati, e cosí via. P_ da questa analisi piú dettagliata che si ricavano gli elementi piú illuminanti anche per gli operatori pratici. Ne ricordo alcuni. Gli operai di terza categoria risultano a un grado elevato di alienazione e al tempo stesso a un grado elevato di anomia; ciò testimonia che l'alienazione, pur rivelando un effettivo distacco dai valori della classe operaia, non porta a una attiva accettazione dei valori capitalistici, ma lascia aperta la possibilità per una azione e un orientamento ideologico. Gli operai di seconda categoria, che sono in linea generale i meno colpiti dalle innovazioni tecnologiche, nonostante siano stati fortemente investiti dalle discriminazioni e dalle rappresaglie, hanno il minor grado di alienazione e al tempo stesso il minor grado di autoritarismo, ciò che dimostra che la maggior coscienza di classe rafforza la vocazione alla democrazia politica e sociale e la tolleranza sul piano ideologico e del costume. Risultati molto interessanti si hanno anche per l'indagine relativa agli operai specializzati (all'interno dei quali si verificano atteggiamenti molto differenziati in base all'età) e per le categorie impiegatizie. Quando si passa alla connessione fra i vari atteggiamenti e la scala delle mansioni lavorative si osserva un fatto rilevante : in linea generale, con una sola eccezione per alcune produzioni altamente specializzate, i livelli medi di alienazione e quelli di autoritarismo diminuiscono passando dalle mansioni meno qualificate a quelle piú direttamente impegnate nel processo produttivo. La coscienza individuale della propria estraneazione come classe varia in base al diverso rapporto fra lavoratore e fatto produttivo concreto. Si verifica cosí vividamente la contraddizione massima della produzione capitalistica, fra la necessità di avere nei lavoratori degli esecutori fedeli del piano produttivo e la necessità di avere dei lavoratori capaci e quindi partecipi del processo produttivo. Attorno alla contraddizione fra esecuzione disciplinata e partecipazione cosciente si sono sviluppate, dalla rivoluzione industriale ad oggi, la politica padronale in materia salariale e di organizzazione del lavoro, e la lotta sociale e sindacale. Fra i molti risultati importanti dell'indagine, che solo la lettura attenta del libro di Bonazzi può rivelare appieno, voglio qui ricordarne ancora due. Il primo riguarda le politiche padronali di integrazione, che nella Fiat si manifestano attraverso elementi molteplici : la politica preferenziale delle assunzioni, per ésem- R