Militando però in una piccola organizzazione come i Quaderni Rossi che si poneva comunque il ruolo di analizzare le caratteristiche di tale autonomia per intervenirvi con una propria linea politica, ho avuto anch'io il mio rapporto con la teoria, funzionando, nel bene e nel male, come intellettuale; ma poi, nel 1974, è apparsa evidente la sconfitta del tentativo di far nascere una nuova organizzazione della spontaneità, e le "nuove" organizzazioni sono rimaste esse stesse come delle strutture morte, avulse dai rapporti sociali che in un modo e nell'altro le avevano prodotte; cosí la mia crisi di militanza l'ho vissuta soprattutto come crisi dell'intellettuale, la cui scienza, il marxismo, era essa stessa, or-mai, aliena dal proprio oggetto di ricerca: separata da quella classe operaia che avrebbe dovuto, nell' "uso alternativo del marxismo", diventare soggetto, garante del-l'unità di teoria e pratica; cioè anche il marxismo minoritario era incapace di prefigurare tanto le mosse del capitale, quanto quelle della classe operaia proprio come, agli inizi degli anni Sessanta, era stato rivelato nei confronti del Movimento operaio. Ma con la ricerca di una nuova identità, è andata maturando una vera e propria curiosità sulla storia de-gli intellettuali, del loro rapporto con il partito e la politica; un interesse per la verifica del marxismo — la sua storicizzazione — per individuarne e separarne gli aspetti di scienza da quelli ideologici, per arrivare infine a scoprire l'attuale identità del fabbricante della cultura saggistica: chi è, a chi serve o non serve il suo ruolo di mediatore, di interprete, di narratore della realtà sociale. Poi il passaggio alla scelta dei punti piú opportuni per la ricerca: se è la politica che determina la "scienza", i momenti di svolta politica, per le tensioni sociali che li determinano, sono ideali per una verifica tanto della scienza quanto del ruolo degli intellettuali: quando lo scontro politico è ad un alto livello, non c'è piú spazio per la ricerca formale, ovvero essa appare chiaramente - o accademica, inutile, oppure mistificante, al servizio diretto delle varie forze politiche; di contro c'è la possibilità di fare ancora della scienza, di scoprire le contraddizioni reali che determineranno i nuovi equilibri economico-sociali: io sono partito da piazza Statuto-Fiat del luglio '62 anche perché oltre ad essere il periodo in cui inizia il centro-sinistra ciò mi gratificava piú fa- 6