2) La E 2 con percorso: Calais - Reims - Digione - Losanna - Martigny - Gran S. Bernardo - Aosta - (nei cui pressi riceve ed enuclea la Gili nevra M. Bianco - diventando la E zi Torino) Savona. 3) La E 3 con percorso : Bordeaux - Lione - Chamberv (ove riceve le provenienze da Lisbona) - Modane - Susa - Torino (ove si diparte per Vercelli - Novara - Milano e per Asti - Alessandria - Tortona - Piacenza - ! Pavia) con linea per Trieste - Vienna - Praga, ecc. Le direttrici, Francia-Piemonte-Mare e Svizzera-Piemonte-Mare, sono l'attesa realizzazione i cui problemi, oggi come non mai, hanno trovato ambiente adatto, non solo per affrontarli, ma per risolverli. Queste grandi vie di comunicazione per le quali Torino intende essere presente ed interessata, sono le vie maestre della Grande Europa del « do-mani senza barriere ». Data la sua posizione geografica, nei secoli passati Torino, subì gravitazione verso l'oltrealpi e verso le zone dell'antico Stato Sabaudo, poste fuori del territorio nazionale. Con il passaggio alla Francia della Savoia e della Contea di Nizza questa posizione eccentrica verso il territorio nazionale, venne posta in particolare risalto. Affievolita temporaneamente dal traffico ferroviario, questa eccentricità di Torino andò accentuandosi quando il traffico dei trasporti passò dalla ferrata alla strada normale e con l'intensificarsi della disponibilità di automezzi da parte di singoli e della collettività. Il traffico con automezzi, non più vincolato a percorso fisso per il sedime di percorrenza, potendo scegliere, si indirizzò su vie a minor sviluppo, a minor declivio ed a rotta più veloce. Le direttrici di scambio fra le altre zone piemontesi e verso la costa ligure, tendono sempre ad oriente di Torino. Il percorso già tormentato dagli oziosi sviluppi della Padana inferiore, ancora ostacolato dalla immissione nel centro urbano di Moncalieri, è diaframmato gravemente dallo stesso traffico urbano, che si interseca in percorsi stretti. Naturale quindi che, a pochi chilometri a settentrione della città, il traffico delle zone al suo Nord, trova maggiore convenienza scegliere per le direttive Asti-Alessandria-Genova le vie del Monferrato, confluendo su Chivasso e scartando Torino. Con il presupposto di correggere anche la già detta eccentricità di Torino, venne eseguito il traforo del Pino e poi il dirottamento di parte del traffico per Cuneo e per la Costa Ligure di Ponente, sulla nuova Villastellone-Torino. Purtroppo a costruzione avvenuta del Traforo del Pino, sono cadute 112