in cui vive, e vuole con la caparbietà di un bambino viziato andare a vedere altre case, altre città, altre nazioni, altri mondi! Ma prima di trovare una via d'uscita al problema che ci siamo posto occorre dare uno sguardo sia pur molto rapido a quanto è stato fatto finora nel nostro Piemonte in tema di urbanistica. Un dato di fatto fondamentale è fornito dai piani regolatori generali seguenti la legge urbanistica n. I150 e approvati con decreto: nel territorio piemontese — compresa la Regione della Valle d'Aosta — sono in tutto 18 (Alba, Bardonecchia, Biella, Bra, Collegno, Cuneo, Domodossola, Fossano, Mondovì, Moncalieri, Rivarolo Canavese, Savigliano, Stresa, Torino, Tortona, Trecate, Valenza, Varallo Sesia). Altri 5 piani sono in corso d'istruttoria presso il Ministero dei LL.PP. (Baveno, Chieri, Ivrea, Sestriere, Vercelli). Più labili e indecisi sono i dati di fatto riguardanti i piani regola-tori adottati dai Consigli comunali; più labili ancora e discordanti sono quelli che si riferiscono ai piani regolatori in corso di studio presso i singoli comuni. I primi sono per certo almeno i6 (Alessandria, Asti, Aosta, Aromi, Borgomanero, Druento, Lesa, Nichelino, Novara, Novi, Omegna, Quarona, Santena, Tollegno, Trino Vercellese, Verbania), gli altri sono all'incirca una ventina o poco più. Sono cioè interessati direttamente in opere di organizzazione urbanistica, :irca una sessantina di comuni piemontesi ai quali conviene aggiungerne subito un'altra quarantina compresi in piani intercomunali (Torino, Ivrea) o in comprensori d'influenza diretta (i Comuni facenti capo a Ivrea), cioè in totale e in cifra arrotondata, un centinaio di Comuni. Ci sarebbe poi da considerare ancora come fattore positivo l'esistenza di un inizio di studio del piano territoriale di coordinamento del Piemonte, piano in principio destinato a essere il pilota in materia (essendo stato incominciato per primo in Italia poco più di una decina di anni fa) ma, per varie ragioni che è meglio qui dimenticare, naufragato e affondato nelle sabbie mobili di un'incapacità congenita. Il problema però è stato di recente ripreso e sarà avviato sui sicuri binari di un'organizzazione responsabile dipendente direttamente dal Ministero dei LL.PP. 72