dimostrare l'inutilità di determinate nuove strade veloci di piano regolatore semplicemente perchè riteneva — con affermazione, si capisce, preconcetta e interessata — che in breve periodo di tempo sarebbero venuti di uso comune i veicoli viaggianti su cuscinetti d'aria e senza alcun bisogno di strade! E parlare dell'urbanistica piemontese dei prossimi decenni non vuoi neppure dire costringerla in aride formule, catalogarla entro schemi statici, incanalarla fra rigide guide indeformabili. È ormai universalmente riconosciuto come non vi possa essere architettura degna di questo nome solo per il fatto di aver adottato in una fabbrica proporzioni ricavate da medie calcolate su esempi classici esistenti — i cosiddetti moduli —, o di avere usato elementi predimensionati, o di essere ricorsi a schemi geometrici retti da leggi armoniche o da funzioni matematiche, oppure ancora di aver messo in opera particolari pezzi prefabbricati in grande serie. Non basta certo tutto questo per fare un'opera d'arte quale deve essere ciò che appartiene alla vera architettura. Allo stesso modo occorre riconoscere che non vi può essere urbanistica degna di tal nome soltanto perchè si adottano piani-jollyadatti, almeno in teoria, a tutti gli usi, preconcepiti freddamente a tavolino fuori della realtà e seguendo metodi troppo astratti. Piani rigidamente materializzati in schemi fissi che è molto comodo affermare siano applicabili a tutte le città per quanto diverse esse siano, in qualunque punto della terra si trovino: all'est o all'ovest, sotto l'equatore o al circolo polare. Non basta certo quanto abbiamo accennato a fare un'opera d'arte quale deve essere ciò che appartiene alla vera urbanistica. È ben vero che, per esempio, nel Rinascimento e nel Barocco troviamo una ricca fioritura di studi teorici intorno alla cosiddetta città ideale », e, usando un termine moderno, i piani regolatori anch'essi ideali » allora furono concretati in planimetrie, prospettive, descrizioni e qualche volta in vere e proprie città costruite. Ma la maggior preoccupazione (li quel tempo era data dalla ricerca della migliore soluzione tecnica e funzionale ai moltissimi problemi delle fortificazioni, improvvisamente imposti dai notevoli perfezionamenti apportati nelle nuove armi da fuoco e di conseguenza in tutta l'arte della guerra. h8