molte speranze in esso riposte, mentre non scartando il centro abitato di Moncalieri, la Villastellone-Torino, si palesò notevolmente inferiore alle molte aspettative, pur riconoscendo che detta costruzione allevia parte del traffico. per suo smistamento dopo Carmagnola. D'altra parte Torino, ubicata all'estremo limite della Pianura Padana, sbarrata a Sud-Est dal diaframma collinare che va da Moncalieri a Chivasso e si sviluppa per oltre 30 km. non ha potuto beneficiare per il passato, che solo in minima parte, del sistema delle grandi vie di comunicazione, che percorrono da anni il suolo nazionale. collegando il settentrione con il mezzogiorno ed il Sud della penisola. Se solamente consideriamo l'importanza assunta da Torino in campo internazionale per la produzione industriale non solo automobilistica, si ravvisa sentita necessità per tutta la Nazione, di collegare la città e la sua vasta zona agricola e di influenza industriale, con il suo retroterra d'oltrealpi e con la rete delle grandi comunicazioni nazionali ed inter-nazionali. L'incontro odierno di Torino con l'Europa, non è un fatto occasionale, ma risponde alla stessa profonda evoluzione della economia di tutto il continente. Torino, capitale modernissima del qualificato lavoro umano, la più intelligentemente e socialmente evoluta, è chiamata, senza tema di smentita, a svolgere azione di primissimo piano nell'assetto industriale-economico-politico dello stesso avvenire dell'Italia e dell'Europa. 4) La cintura industriale di Torino. La possibilità di aree libere per l'espansione periferica di Torino ed entro la cinta daziaria, si è ridotta in questi ultimi tempi, al minimo. Dai 720.000 residenti del 1951 Si è raggiunto oggi i 950.000 C l'afflusso è ben lungi dal dcscrescere ed esaurirsi. Per lo stesso periodo 1951-'59 gli operai occupati nella sua industria o nell'artigianato sono saliti dai 280.000 ad oltre 450.000 ed hanno avuto ripercussione anche in provincia nella quale si è avuto un incremento di oltre 100.000 unità. I lavoratori dell'agricoltura invece hanno segnato un regresso per lo stesso periodo indicato di oltre 15.000 unità. Nella considerazione degli elementi di cui sopra e nei riguardi della provincia occorre avere presente che oltre 50.000 operai ed impiegati occupati in opifici di Torino, risiedono in Provincia. Molte attività oggi funzionanti nei Comuni finitimi di Torino gravitano già sulla città stessa, vuoi perchè solo dipendenze dello stabilimento maggiore, vuoi perchè il centro direzionale è rimasto in Torino . 113