centri rurali, si possa frenare l'esodo dei contadini verso le grandi città. Qui c'è un equivoco: è senza dubbio cosa ottima che si eseguano le opere di cui sopra in quanto rientrano nella dignità del vivere per coloro che restano ancorati al proprio paese : l'equivoco consiste nel fatto di ritenere che ciò valga a frenare l'esodo dei giovani. Il legislatore dovrebbe piuttosto soffermarsi sul capitolo rendita annua pro capite delle popolazioni rurali. Da che mondo è mondo il reddito di lavoro è sempre stato una delle molle più potenti per determinare le sorti delle popolazioni. Le fognature, l'acqua potabile, la pubblica illuminazione, le strade asfaltate, ecc., danno, è vero, un maggior benessere alle popolazioni; ma non ne aumentano il reddito; anzi ne aggravano le condizioni perchè tutte queste opere comportano incrementi di spese : ad esempio molti Comuni rurali sono passati da un canone annuo per illuminazione pubblica di L. 200.000 a L. 700.000. La piccola proprietà contadina sembra favorita dalle apposite leggi, ma tali e tante sono le complicazioni, le spese e il tempo necessario per conseguire i vantaggi inerenti che questi si riducono a ben poca cosa. I contadini proprietari di piccole estensioni di terreni dovrebbero anzi-tutto essere esonerati dalla imposta erariale sui terreni (che per lo Stato rappresenta un sacrificio minimo) nonchè dalle imposizioni inerenti ai contributi unificati. Occorrerebbe ancora irrobustire la legislazione inerente alle assicurazioni sociali in genere e alle pensioni in ispecie. L'effetto morale di siffatte disposizioni andrebbe sicuramente al di là della reale portata economica delle disposizioni stesse e il contadino non si sentirebbe più, come si sente attualmente, il paria che è chiamato a soste-nere, sia in guerra che in pace, i maggiori disagi della nazione. E, ultima ma non ultima questione, occorrerebbe una politica dei prezzi meno gravida di quelle paure che oggi la opprimono e che fanno sì che il contadino, creatore dei prodotti della terra, finisce con essere colui che dal suo lavoro trae il minor profitto, venendo in ciò distanziato di gran lunga dai grossisti, dai mediatori e dai rivenditori al minuto. Ma poichè è prevedibile che alle sopra elencate provvidenze si arriverà, se si arriverà, non prima di parecchie parecchi decenni, è necessario indagare i mezzi coi quali nel frattempo, non potendosi arrestare l'esodo dalle campagne, si arresti almeno l'esodo fuori Provincia. Le citate statistiche riguardanti l'incremento della popolazione di Asti e Canelli, ci mettono sulla strada per trovare il rimedio. Asti e Canelli si sono incrementate, a spese dei centri rurali, perché 57