generalizzata che si estende a tutte le singole realtà provinciali. Se si considerano i dati di variazione riferiti solo all'ultimo anno del periodo in esame, ovvero alla dinamica 1985-86, si nota una netta inversione di tendenza in provincia di Torino ove si passa dal valore più elevato del tasso di flessione nell'intero periodo (-24,5% tra il 1980 e il 1986) al meno elevato (-1,1%) nell'anno più recente. La dinamica complessivamente ancora negativa rallenta considerevolmente il ritmo di flessione, che è mediamente del -3,5$ all'anno nell'intero periodo 1980-86 e si riduce al -1,896 fra il 1985 e il 1986 . Si possono ancora segnalare il caso di Asti, in positivo, che sembra indicare il primo episodio di ripresa dell'assorbimento di manodopera da parte dell'industria manifatturiera, e, in negativo, i casi di Alessandria e Vercelli che presentano tassi negativi sensibilmente superiori alla media regionale (-6,7% e -4,5% rispettivamente). Peraltro occorre tener conto che le flessioni occupazionali qui evidenziate con riferimento al periodo 1980-86 non debbono essere considerate interamente aggiuntive rispetto a quelle già segnalate dal censimento 1981 e relative al decennio intercensuario 1971-81 . Ciò in quanto è opinione consolidata che la flessione occupazionale del decennio intercensuario citato sia da ritenersi in particolare concentrata negli ultimi due anni di tale periodo, ovvero che la sovrapposizione fra il periodo intercensuario e il periodo 1980-86 qui considerato interessi proprio i due anni, 1980 e 1981, in cui si manifesta con particolare intensità il fenomeno di espulsione di quote consistenti di manodopera dal settore industriale manifatturiero, fenomeno che continuerà ad operare fino a tutto il 1986. La perdita di peso occupazionale dell'industria di trasformazione appare evidente anche con riferimento alle quote di composizione percentuale degli addetti manifatturieri rispetto al totale degli occupati. L'apparato produttivo manifatturiero assorbiva in Piemonte nel 1980 il 40,6% dell'occupazione complessiva ; tale quota si riduce al 34,1% nel 1986 . La misura della riduzione, misurata in termini di differenza fra le quote percentuali ai due anni di riferimento, appare particolarmente accentuata in provincia di Torino (-8,3 punti percentuali rispetto ai -6,5 medi regionali) e in provincia di Novara (-7,2). Minore è la riduzione in provincia di Asti (-0,7 punti), ma con riferimento alle minori quote regionali di assorbimento occupazionale (22,9% al 1980 e 22,2% al 1986). La dinamica relativa all'ultimo anno, 1985-86, segnala, anche in questo caso, inversioni di tendenza significative nelle province di To- 91