Questo qualcosa è innanzitutto una buona illuminazione generale, potenziata magari da almeno un proiettore il quale ha il compito di far risaltare un effetto di colore, un particolare sagomato, un cartello originale, un attrezzo impensato, un fondale speciale, una scritta spiritosa, un oggetto in movimento, ecc. b) Suscitare l'interesse. Ma non basta richiamare l'attenzione se poi questa non viene trattenuta; ma per trattenerla occorre suscitare l'interesse. Evitate quindi gli oggetti che disperdono l'attenzione e di cattivo gusto come bambole, tucul, cammelli o simili o di mettere una sola o poche disordinate lattine. c) Provocare il desiderio e determinare la volontà. Quanto più il prodotto esposto sarà parlante, tanto più esso sarà convincente ed eserciterà sull'osservatore quella suggestione che provoca il desiderio da cui nasce la determinazione all'acquisto. Una vetrina il cui effetto si ferma a mezza strada non oltrepassando le soglie dell'interesse, fallisce il suo scopo. Vi sono stati esempi anche clamorosi di vetrine che hanno suscitato l'interesse di folle intere e che magari hanno costretto i vigili urbani a intervenire per evi-tare ingombri pericolosi per la circolazione stradale, ma si trattava di un successo di pura curiosità, che non apportava nessun incremento alle vendite. Quindi quelle vetrine, al massimo, contribuivano a creare solo notorietà al negozio, cioè apportavano un effetto parziale, invece di quello totale. 13