«li elevazione dei salaij e riduzione «Iella durala
del lavoro, possa, come parecchi sostengono, eser
citare qualche influenza sugli scambi internazio-
nali (I). Se i salar) si elevano, cresce il capitale
necessario ad ottenere una «lata quantità di pio
dotto; se la durata del lavoro diminuisce, scema
la quantità «li prodotto ottenuta con un capi
tale determinato; in ogni caso dunque si ha un
aumento del costo unitario. Ora la questione
posta si riduce tutta a vedere, quale sia l'in-
fluenza «li una elevazione del costo unitario delle
merci sugli scambi internazionali. E «pii pure
è d'uopo distinguere, secondo che il fenomeno
si avvera in tutte le industrie, o in alcune
soltanto
Una elevazione del costo unitario, che si
avveri in tutte le industrie, e proporzionalmente
su tutte, biscia evidentemente invariati i costi
comparativi delle diverse merci e quindi non ha
(1) C'ivi' (Eine Kritik der Thevrie der Geiccrkvereitie
Berlin 1877) incolpa della decadenza commerciale dell'In-
L'ililti 'rra 1 abbandono della teoria del fonilo salai j, clie
ha determinata (!) la vittoria delle coalizioni operaie. Come
se la disfatta di una teoria potesse determinare una mu-
tazione sociale ! Come se all'opposto non sia stata la e-
sperienza dei fatti reali, che abliia smentita la teoria del
fondo salari e ne abbia provocato il tracollo ! Leroy-Beaulieu
a sua volta (Traile d'E. P. Ili, 464) pensa che le Unioni,
elevando i salari europei, determineranno la disfatta delle
industrie d'Europa di fronte alle loro concorrenti orientali.