TAF. SECONDO - PllODOTTO 45 ha cho 100 A = 200 lire, 200 B = 400 lire, 400 C = 600 lire, dunque 100 A + 200 B + 400 C= 1200 lire. Ora qui, mentre la quantità di ciascun prodotto si è duplicata, anche il valore inte- grale si è duplicato, e perciò in tal caso il metodo del valore esprime con perfetta esattezza la variazione avvenuta nella massa dei prodotti. In sostanza, qui è come se non vi fosse che un solo prodotto, la moneta, che variasse in quantità col variare della quantità o produttività del lavoro impiegato a produrla. Ma appena è d'uopo soggiungere che una variazione simultanea ed identica nella produttività del lavoro producente tutte lo merci, è puramente eccezionale ed anzi irrealizzabile, e che la regola è invece costituita dalle variazioni più divergenti ed anche opposte della produttività del lavoro producente le varie merci. Ora, se la somma di lavoro complesso necessario a produrre una data quantità di una merce scema, e se la quantità di lavoro liberato s'impiega a produrre una quantità ulteriore della merce stessa, o di altra merce qualsiasi, il risultato è che cresce la quantità totale dei prodotti esistenti, mentre il valore integrale dei prodotti stessi rimane invariato. Onde il metodo del jalor di cambio è incapace a riflettere la mutazione avveratasi nella quantità del prodotto. Ben più; può darsi perfino che cresca la produttività del lavoro in tutte le produzioni, eccetto in quella della moneta. Ebbene, anche in tal caso, in cui si avvera la variazione massima, o più generale nella quantità dei prodotti, il valore, od il prezzo, integrale rimane invariato; ossia il metodo del valore non rivela in alcun modo la variazione avveratasi nella produzione complessiva. Ove si scorge che la moneta a costo invariabile, tanto vagheggiata da molti sic- come un ideale altamente desiderato, sarebbe la più disadatta a misurare le variazioni nella massa del prodotto integrale; dacché la farebbe apparire invariata, nonostanti le sue più ampie varia- zioni, quando queste fossero dovute ad una mutazione nella pro- duttività, anziché nella massa del lavoro impiegato nel prodotto totale (1) ; mentre invece una moneta di valore variabile può esat- tamente riflettere l'aumento della massa di ricchezza, sia poi dovuto ad aumento della quantità, o della produttività del lavoro produ- cente le merci e la moneta. (1) Punto questo non avvertito da Walsb, 1. c„ pagg. 460 1.