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Libro Secondo: La produzione
sulla natura. L'uomo, per meglio debellare le resistenze della
materia, ha sin da principio adottato lo strumento di lavoro,
che è il mezzo, il tratto di unione tra uomo e natura. L'uomo
accede a questa affine di sfruttarne la ricchezza pel tramite
e coll'ausilio dello strumento. Così si può concludere che la
produzione richiede tre elementi: il lavoro, lo strumento — o
per meglio dire, il capitale — e la natura.
Nei tempi da noi più lontani, l'importanza maggiore fra
questi tre fattori, è della natura, indiscutibilmente. Così si
spiega la prevalenza, che hanno nell'antichità le regioni e le
popolazioni meridionali : infatti quando l'elemento naturale è
soverchiante sugli elementi lavoro e capitale, è ovvio che i
centri della ricchezza e della civiltà siano precisamente nei
paesi in cui l'elemento naturale, per la 6ua felice conforma-
zione e postura, è più fecondo all'uomo di doni spontanei o
quasi spontanei.
Oggi ci troviamo di fronte ad un fenomeno inverso : non
più il fattore naturale prevale sul lavoro e sul capitale : oggi
il lavoro ed il capitale prevalgono sul fattore naturale. Con
ciò si spiega la prevalenza delle regioni nordiche, che sono
diventate i centri della moderna vita civile. Nei paesi setten-
trionali d'Europa l'uomo è costretto dalla natura maligna a
moltiplicare i suoi sforzi, ad intensificare i suoi sacrifizi, ad
estendere l'impiego dei capitali per sopperire vittoriosamente
ai bisogni crescenti, ai quali risponde ingratamente la terra.
Nel periodo successivo a quello, che si chiude colle inva-
sioni barbariche nell'impero romano, l'elemento preponderante
nella produzione è il lavoro. Il medioevo è l'età classica del
lavoro, il quale viene portato alle sue più alte e nobili mani-
festazioni. In questo periodo la terra devastata e trascurata è
molto povera; il capitale è scarso e per la sua massima parte
rinchiuso nei chiostri, nelle cattedrali, o sepolto nei ripostigli
dei manieri, perchè qualsiasi impiego è pericoloso e poco
sicuro. Il lavoro dell'uomo, dibattentesi fra l'avarizia della
terra e la penuria del capitale, giunge allora al suo massimo
perfezionamento e riesce a creare dei monumenti mirabili,