142 Libro Secondo: La produzione sulla natura. L'uomo, per meglio debellare le resistenze della materia, ha sin da principio adottato lo strumento di lavoro, che è il mezzo, il tratto di unione tra uomo e natura. L'uomo accede a questa affine di sfruttarne la ricchezza pel tramite e coll'ausilio dello strumento. Così si può concludere che la produzione richiede tre elementi: il lavoro, lo strumento â o per meglio dire, il capitale â e la natura. Nei tempi da noi più lontani, l'importanza maggiore fra questi tre fattori, è della natura, indiscutibilmente. Così si spiega la prevalenza, che hanno nell'antichità le regioni e le popolazioni meridionali : infatti quando l'elemento naturale è soverchiante sugli elementi lavoro e capitale, è ovvio che i centri della ricchezza e della civiltà siano precisamente nei paesi in cui l'elemento naturale, per la 6ua felice conforma- zione e postura, è più fecondo all'uomo di doni spontanei o quasi spontanei. Oggi ci troviamo di fronte ad un fenomeno inverso : non più il fattore naturale prevale sul lavoro e sul capitale : oggi il lavoro ed il capitale prevalgono sul fattore naturale. Con ciò si spiega la prevalenza delle regioni nordiche, che sono diventate i centri della moderna vita civile. Nei paesi setten- trionali d'Europa l'uomo è costretto dalla natura maligna a moltiplicare i suoi sforzi, ad intensificare i suoi sacrifizi, ad estendere l'impiego dei capitali per sopperire vittoriosamente ai bisogni crescenti, ai quali risponde ingratamente la terra. Nel periodo successivo a quello, che si chiude colle inva- sioni barbariche nell'impero romano, l'elemento preponderante nella produzione è il lavoro. Il medioevo è l'età classica del lavoro, il quale viene portato alle sue più alte e nobili mani- festazioni. In questo periodo la terra devastata e trascurata è molto povera; il capitale è scarso e per la sua massima parte rinchiuso nei chiostri, nelle cattedrali, o sepolto nei ripostigli dei manieri, perchè qualsiasi impiego è pericoloso e poco sicuro. Il lavoro dell'uomo, dibattentesi fra l'avarizia della terra e la penuria del capitale, giunge allora al suo massimo perfezionamento e riesce a creare dei monumenti mirabili,