774 « Libro Quarto: La circolazione sovrabbondante sarà condannata alla faine. Sarebbe dunque questione di qualche tempo: in breve l'umanità si espande- rebbe, così da assorbire il grande incremento della produzione, nascente dalla provvida riforma agraria, ed allora si sarebbe fatalmente ricondotti al punto di prima, ad un irrimediabile eccesso dei viventi sui viveri. Noi rispondiamo che la consi- derazione sarebbe giusta e plausibile, se fosse vero che gli uomini sono tutti indistintamente dominati da un irrefrenabile stimolo alla procreazione. Ma ciò è tutt'altro che dimostrato. La società era per Malthus un tutto indiviso ed indistingui- bile. Ma se invece egli avesse attentamente considerato la società , che gli s'agitava d'attorno, non avrebbe tardato a scorgere che vi erano, quanto alla prolificità , due classi net- tamente distinte, l'una caratterizzata da due ed al massimo tre figli, l'altra da sette, otto figli ed anche più. Se avesse proseguito nell'indagine, avrebbe constatato che queste distin- zioni della società secondo la prole coincidevano con un'altra distinzione sociale, quella che si fonda sulla base della ric- chezza; avrebbe veduto che le famiglie, onde uscivano gli otto figli, erano in preda alla miseria ed allo squallore, mentre quelle, che non davan più che due o tre rampolli, eran le fa- miglie agiate o ricche, borghesi od aristocratiche, appartenenti insomma alle caste privilegiate. Dunque il coefficiente di fe- condità non è unico e neppure è il risultato di una legge naturale, ma è vario da classe a classe, ed è l'effetto di una legge economica imprescindibile. Queste considerazioni hanno il suffragio irrefragabile della statistica. I rilievi fatti sulla fecondità delle varie classi sociali, che provano la grande pro- lificità dei poveri e la sterilità dei ricchi, riempiono tutti i trattati. Fu, per esempio, diligentemente studiata la fecondità dei vari quartieri di Parigi e furono registrate le cifre più alte per quello di Ménilraontant e le più basse pel quartiere dei Champs Elysées. La cosa si spiega subito, quando si pensi che Ménilmontant è il quartiere operaio e miserabile per eccellenza, mentre nel quartiere dei Campi Elisi sorgono i più lussuosi palazzi dell'alta nobiltà , dell'alta industria e dell'alta