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« Libro Quarto: La circolazione
sovrabbondante sarà condannata alla faine. Sarebbe dunque
questione di qualche tempo: in breve l'umanità si espande-
rebbe, così da assorbire il grande incremento della produzione,
nascente dalla provvida riforma agraria, ed allora si sarebbe
fatalmente ricondotti al punto di prima, ad un irrimediabile
eccesso dei viventi sui viveri. Noi rispondiamo che la consi-
derazione sarebbe giusta e plausibile, se fosse vero che gli
uomini sono tutti indistintamente dominati da un irrefrenabile
stimolo alla procreazione. Ma ciò è tutt'altro che dimostrato.
La società era per Malthus un tutto indiviso ed indistingui-
bile. Ma se invece egli avesse attentamente considerato la
società, che gli s'agitava d'attorno, non avrebbe tardato a
scorgere che vi erano, quanto alla prolificità, due classi net-
tamente distinte, l'una caratterizzata da due ed al massimo
tre figli, l'altra da sette, otto figli ed anche più. Se avesse
proseguito nell'indagine, avrebbe constatato che queste distin-
zioni della società secondo la prole coincidevano con un'altra
distinzione sociale, quella che si fonda sulla base della ric-
chezza; avrebbe veduto che le famiglie, onde uscivano gli
otto figli, erano in preda alla miseria ed allo squallore, mentre
quelle, che non davan più che due o tre rampolli, eran le fa-
miglie agiate o ricche, borghesi od aristocratiche, appartenenti
insomma alle caste privilegiate. Dunque il coefficiente di fe-
condità non è unico e neppure è il risultato di una legge
naturale, ma è vario da classe a classe, ed è l'effetto di una
legge economica imprescindibile. Queste considerazioni hanno
il suffragio irrefragabile della statistica. I rilievi fatti sulla
fecondità delle varie classi sociali, che provano la grande pro-
lificità dei poveri e la sterilità dei ricchi, riempiono tutti i
trattati. Fu, per esempio, diligentemente studiata la fecondità
dei vari quartieri di Parigi e furono registrate le cifre più
alte per quello di Ménilraontant e le più basse pel quartiere
dei Champs Elysées. La cosa si spiega subito, quando si pensi
che Ménilmontant è il quartiere operaio e miserabile per
eccellenza, mentre nel quartiere dei Campi Elisi sorgono i più
lussuosi palazzi dell'alta nobiltà, dell'alta industria e dell'alta