Poiché il prezzo realizzabile sarà (li necessità sensibilmente più basso (li quello attualmente stabilito per la cessione ai mu- lini, tanto per le vendite che si effettuassero all'estero, quanto per quella parte di grano che fosse destinata a usi interni diversi da quelli consueti e, in ogni caso, per gli oneri addizionali deri- vanti dalla prolungata giacenza, nuove importanti perdite, dap- prima non considerate, e perciò non fronteggi abili con gli stan- ziamenti ordinari e straordinari finora effettuati, verranno a ricadere sul Tesoro. Nonostante, dunque, lo sforzo compiuto quest'anno per ri- durre il disavanzo, le prove che attendono la finanza statale sono ancora serie, anche solo per ripianare oneri del passato che vengono ora a concretarsi in misura molto più ampia di quanto poteva prevedersi. La crisi di Suez e la fase attuale dello sviluppo economico Nell'ultima parte dell'anno scorso, soprattutto in connes- sione con la crisi di Suez, le condizioni nelle quali il nostro mo- vimento di espansione si svolse furono, naturalmente, meno agevoli. Come si è già ricordato, il ritmo di accrescimento della pro- duzione industriale ha presentato nel novembre-dicembre lina battuta d'arresto; la flessione, fortunatamente di modesta en- tità , riguardò, in prevalenza, i beni di investimento; per quelli di consumo la produzione conservò il livello ragguardevole già raggiunto. Ripercussioni di maggior rilievo si ebbero sui prezzi interni dei beni di utilizzazione immediata per la produzione e dei beni di investimento, particolarmente per la spinta in su dei prezzi dei combustibili e dei noli ; i prezzi dei beni di consumo crebbero invece pochissimo. I maggiori riflessi della mutata congiuntura si sono pale- sati nei conti della bilancia dei pagamenti. 403