anni, sorretto dalla calorosa collaborazione di un gruppo di gio- vani studiosi funzionari della Banca che ne compongono l'ap- prezzato Ufficio Studi. Ora, peraltro, che il paese comincia a disporre, nella ricor- data « Relazione generale al Parlamento sulla situazione econo- mica del Paese », di una trattazione ufficiale compiuta in più alta sede, le relazioni della Banca, per non costituire duplicazione di essa, si dedicheranno sopratutto a registrare i fatti dell'eco- nomia creditizia e monetaria e si soffermeranno in modo par- ticolare sui fenomeni della vita economica internazionale e sui riflessi che essi hanno o possono avere nella realtà della vita economica interna. Daranno così più ampia trattazione ai pro- blemi del risparmio, alle funzioni del sistema creditizio e alle conseguenze della sua azione sul volume della produzione interna e su quello degli scambi internazionali. Vero è che, per i sentieri molteplici dei riferimenti e dei collegamenti, in quella che è nota come la generale interdipen- denza dei fenomeni economici, potrà avvenire di essere talora ricondotti verso altri campi ed altre arene; dove però non no- stra è la principale responsabilità , o l'opera, o la voce. Quando ciò dovesse accadere, lo faremmo nel modo più breve possibile nella necessità di adempiere, anche per questa via, al dovere tecnico che spetta all'Istituto di emissione. Secondo tali linee, è stata già redatta questa relazione per il 1949. Partendo dai dati in essa contenuti si cercherà ora di presentarne, a guisa di conclusione, una sintesi coordinata. Le risultanze dell'annata 1919 riteniamo legittimino l'affer- mazione che la nostra economia è veramente uscita dalla fase ^ wf-v â"" SilfiSS > acuta della malattia postbellica, ma che essa non e ancora ri- sanata e richiede quindi tuttora e richiederà , per parecchio altro 76