sivo, dell'emissione di assegni circolari ecc.) soltanto il 15, negli
Stati Uniti gli impieghi in titoli di stato costituiscono il 50 per
cento dell'attivo e nel Regno Unito il 00.
11 problema sta nel decidere se, accanto alle forme di con-
trollo quantitativo e qualitativo già in atto, altre limitazioni del
secondo tipo si possano ancora utilmente aggiungere. Sotto que-
sto riguardo, la differenza tra la politica finora attuata in Italia
e quella degli altri paesi è meno sostanziale di quanto possa ap-
parire, poiché il maggior affidamento anche all'estero vien fatto
sulle misure di carattere quantitativo.
Infatti, negli Stati Uniti limitazioni qualitative sono state
introdotte soltanto nei riguardi del credito alle costruzioni, di
quello al consumo e di quello alla borsa. Il primo si svolge in
Italia attraverso istituti la cui attività è vincolata al colloca-
mento delle cartelle fondiarie. 11 credito al consumo non ha an-
cora assunto da noi ampiezza rilevante, per la minore impor-
tanza che hanno, nella nostra economia, i consumi di beni
durevoli. Il credito alla borsa trova un limite automatico nella
tesa situazione di liquidità delle aziende di credito e nell'as-
senza di movimenti speculativi al rialzo.
Xel Regno Unito, sono state fornite alle banche, sotto forma
di raccomandazioni, delle liste di priorità, che da noi trovano in
parte riscontro nelle direttive impartite lo scorso agosto, a se-
guito di decisioni del Comitato interministeriale per il credito
ed il risparmio, ai direttori della Banca d'Italia, che furono rin-
novate, a seguito di analoghe decisioni, dopo l'aggravamento del
conflitto coreano e il forte rialzo dei prezzi mondiali e che po-
tranno avere, ove le circostanze lo richiedano, più specifiche pre-
cisazioni.
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