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'■Sezione XI (a). — Parte della Classe 26.a
al di là del confine quali sarebbero il Canton Ticino, le valli di
Pregallia e di Poschiavo anch'esse sul versante italiano, ma ap-
partenenti alla Svizzera, al Trentino e Gorizia. Solo nel 1880 gli
industriali stranieri posero mente che l'uva fresca era sempre
restata con dazio assai mite, mentre il vino ne era gravemente
colpito; inoltre solo allora si badò che disponendo dell'uva si ve-
niva così a disporre anche della vinaccia, tanto per prepararsi
dei secondi vini o vinelli, che per ricavarne della buona
acquavite.
I	pareri furono in Italia molto divisi se convenisse-o meno
favorire l'esportazione delle uve fresche e durante il IAT Congresso
Enologico italiano, che ebbe luogo a Roma nell'aprile 1881 la
discussione ne fu vivace assai.
Lo scrivente propugnò il concetto che si dovesse piuttosto
favorire che incagliare questo speciale commercio, perchè la no-
stra industria vinicola non è tanto sviluppata da poter imporre
l'acquisto del prodotto confezionato quando si difficolti lo spac-
cio della materia prima, e perchè di fatto la nostra uva (spe-
cialmente trasportata in Germania) non fa concorrenza ai no-
stri vini ma sibbene alle uve del Reno, alle uve passe di Grecia,
Spagna e Asia Minore e va a diminuire l'uso dello zucchero e
d'altri mosti specialmente per la confezione dei vini spumanti.
In un paese come il nostro, che pochissimo esporta per
forza propria, ma in fatto di vini serve più che altro a com-
pletare provvisoriamente quanto non può arrivare l'industria
vinicola di altri paesi più sviluppati del nostro, oggi non con-
viene fare il meticoloso.
Appunto perchè l'indomani è possibile aver vantaggio mag-
giore col fornire vino di diretto consumo, bisogna facilitare al
presente 1' occasione di apprezzare tutto il valore della nostra
materia prima.
La controversia però cessò pur troppo ben tosto, perchè la
Germania nell'estate scorso con un tratto di intolleranza eco-
nomica e protezionismo poco giustificato applicò un dazio di
15 marchi per quintale all'uva fresca, sia poi essa destinata a
frutta che per preparare del vino.
II	dazio di 15 marchi p lire 18,75 per quintale d'uva, rap-
presenta un dazio ancor maggiore di quello di marchi 20 o 25