42 'â Sezione XI (a). â Parte della Classe 26.a al di là del confine quali sarebbero il Canton Ticino, le valli di Pregallia e di Poschiavo anch'esse sul versante italiano, ma ap- partenenti alla Svizzera, al Trentino e Gorizia. Solo nel 1880 gli industriali stranieri posero mente che l'uva fresca era sempre restata con dazio assai mite, mentre il vino ne era gravemente colpito; inoltre solo allora si badò che disponendo dell'uva si ve- niva così a disporre anche della vinaccia, tanto per prepararsi dei secondi vini o vinelli, che per ricavarne della buona acquavite. I pareri furono in Italia molto divisi se convenisse-o meno favorire l'esportazione delle uve fresche e durante il IAT Congresso Enologico italiano, che ebbe luogo a Roma nell'aprile 1881 la discussione ne fu vivace assai. Lo scrivente propugnò il concetto che si dovesse piuttosto favorire che incagliare questo speciale commercio, perchè la no- stra industria vinicola non è tanto sviluppata da poter imporre l'acquisto del prodotto confezionato quando si difficolti lo spac- cio della materia prima, e perchè di fatto la nostra uva (spe- cialmente trasportata in Germania) non fa concorrenza ai no- stri vini ma sibbene alle uve del Reno, alle uve passe di Grecia, Spagna e Asia Minore e va a diminuire l'uso dello zucchero e d'altri mosti specialmente per la confezione dei vini spumanti. In un paese come il nostro, che pochissimo esporta per forza propria, ma in fatto di vini serve più che altro a com- pletare provvisoriamente quanto non può arrivare l'industria vinicola di altri paesi più sviluppati del nostro, oggi non con- viene fare il meticoloso. Appunto perchè l'indomani è possibile aver vantaggio mag- giore col fornire vino di diretto consumo, bisogna facilitare al presente 1' occasione di apprezzare tutto il valore della nostra materia prima. La controversia però cessò pur troppo ben tosto, perchè la Germania nell'estate scorso con un tratto di intolleranza eco- nomica e protezionismo poco giustificato applicò un dazio di 15 marchi per quintale all'uva fresca, sia poi essa destinata a frutta che per preparare del vino. II dazio di 15 marchi p lire 18,75 per quintale d'uva, rap- presenta un dazio ancor maggiore di quello di marchi 20 o 25