IX. (segue) Sin qui abbiamo parlato di accessioni. Ma una indagine unitaria deve comprendere la teoria delle accessioni e quella delle spese (1). La nozione di accessione riguarda 1'« innovazione » in se stessa, nella sua materialità ; la teoria delle spese ne assume una speciale consi- derazione soggettiva. Deve però anche dirsi che la teoria delle spese abbraccia un complesso di disposizioni positive, la cui interpretazione va oltre le esigenze della interpretazione delle norme sull'accessione. Avendo riguardo alla nozione di spesa, non tanto ci fermiamo alla definizione della spesa in se stessa, come se fosse una «cosa» (2); (1) Cfr. Bruci, Proprietà cit, ii, p. 349 n. 1 : (« talune specie di acces- sioni, es. la specificazione, potrebbero presentarsi dall'aspetto delle spese e dei miglioramenti ») ; Funaioli, Teoria dei miglioramenti fondiari, Siena, 1921, n. 5 (« nei miglioramenti si comprendono le accessioni che sono dovute all'o- pera dell'uomo »). Ricordiamo la dottrina la quale distingue i miglioramenti in senso proprio o intrinseci dai miglioramenti estrinseci, quelli cioè che costituiscono accessioni. L'importanza della distinzione si pone in ciò che solo per gli estrin- seci si può considerare - dicesi - una questione di appartenenza (cfr. Carrara Corso di diritto agrario, Roma, I, p. 158); solo per questi è ammessa la possibilità di esercizio del ius tollendi (cfr. Palieri, voce Miglioramenti estr. 1936 dal Diz. prat. del dir. priv., n. 5). A parer nostro questi criteri sono' molto approssimativi: la individuazione dei rapporti fra i concetti di spesa e di accessione dalla dottrina non è neppure tentata. (2) Il De Ruggiero (Ist. cit., I, pp. 471, 476) definisce le spese: « i valori eco- nomici impiegati per la conservazione, il miglioramento e l'abbellimento di una