â 149 â Secondo questa dottrina « le chiavi sono considerate facenti parte dell'edificio non per accessione, ma per questo particolare rapporto di servizio permanente; mentre le tegole, quand'anche semplicemente positae, anziché adfixae, sono considerate facenti parte dell'edificio per accessione; sono cioè parti o elementi in senso tecnico come i materiali in genere che servono per la sua costruzione e p^r il suo completamento; ma sono invece pertinenze, quando ne siano detratte per poi riporle sul tetto dell'edificio» (1). Qui dobbiamo richiamare il fr. 17 §§ 10-11 D. de act. emp. vend. 19, 1 : « Ea quae ex aedificio si applichino gli stessi principi. Si tratta di un fenomeno giuridico affatto diverso da quello constatato [relativamente alle parti] che è di di 2coìt- 2r3Per Chif ' Pr°PrieÃarÃ0 del tuft° è ¿"P^o della a? tutto appartenesse prima ad altri e sia stata introdotta o unita a tutto invece qui [pertinenze] il proprietario delle due o più cose non è proprietario di un tutto unico, ma di queste due o più cose distintamente e prima" aEPri eneVan° 3 Più ProPriet->«»«-ano ad appartenere loro Smé untte L d i gg ngeì * ^ aVVÃ6ne raramente che 'e più cose siano Zi o no ' ma è appunt0 da vedere VOlta 3 vo,ta se tale unione deter- mini o no vera accessione, nel qual caso esse rientrano nei casi prima ricor- *«nh* Part C1° Sà è osservato nel testo circa l'inutilità del distinguere anche ove fosse teoricamente possìbile, e a parte i rilievi relativi a queste commistione de, principi dell'accessione ne, problema in esame, risulta da SeoS PrOPOpS,ZIOn' Che' a«° - -me esplicitamente ammette anche il Drietà delle rnl! Sian°, CaS' dà accessione in * mantiene distinta la pro- prietà delle cose riunite in testa a due titolari, e posto che il modo dell'unione - vale a dire un criterio fisico o materialistico - non può giovare al fine d stabilire co che e parte e ciò che tale non è, nulla rimane che possa giusti fi are a Estinzione fra parti e pertinenze. Se la < vera accessione » n n i può ricavare dal « modo dell'unione », vera accessione non ha alcun signif cato ali infuori d, quelle condizioni giuridiche dell'attribuzione che, anche p r ; m CheCaP0 ^ 3 n0Str° Parere - ai CrÃterð d^'inseparabiS r'rZi ' ' 1 ' anChe 86 S' ÃnV0Ca !a ^Partizione fra cose semplici de la d- t P° ' 3 Pafte 16 CrÃtÃChe felatÃVe pr°Pri0 aila ammissibilità in s na dottra^'r"6,13 T""6 COnstatazione' fa«a anche dalla tradiz" naie dottrina criticata, che, almeno nelle cose composte, l'accentramento giu- dico, quale un effetto di diritto coattivo, può anche non esserci Quanto a. osservazione che, nelle pertinenze, il proprietario della cosa pr ndpate e del a pertinenza non è proprietario di un tutto unico, rinviamo a ò che diremo ne, prossimo capito,o. Ma è certo che, si tratti di uno oppur di m Ile «diritti soggettai », ciò non può avere a,cuna ri.evanza nella questione in (1) Segrè, op. cit., P. 127. Peraltro, nel Corso 1929-30 [Proprietà iii p 861 tanto le chiavi che le tegole sono poste quali esempi di « pertinenze »