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Secondo questa dottrina « le chiavi sono considerate facenti parte
dell'edificio non per accessione, ma per questo particolare rapporto
di servizio permanente; mentre le tegole, quand'anche semplicemente
positae, anziché adfixae, sono considerate facenti parte dell'edificio
per accessione; sono cioè parti o elementi in senso tecnico come i
materiali in genere che servono per la sua costruzione e p^r il suo
completamento; ma sono invece pertinenze, quando ne siano detratte
per poi riporle sul tetto dell'edificio» (1). Qui dobbiamo richiamare
il fr. 17 §§ 10-11 D. de act. emp. vend. 19, 1 : « Ea quae ex aedificio
si applichino gli stessi principi. Si tratta di un fenomeno giuridico affatto
diverso da quello constatato [relativamente alle parti] che è di di 2coìt-
2r3Per Chif ' Pr°PrieÌarÌ0 del tuft° è ¿"P^o della
a? tutto	appartenesse prima ad altri e sia stata introdotta o unita
a tutto invece qui [pertinenze] il proprietario delle due o più cose non è
proprietario di un tutto unico, ma di queste due o più cose distintamente e
prima" aEPri eneVan° 3 Più ProPriet->«»«-ano ad appartenere loro Smé
untte L d i gg ngeì * ^ aVVÌ6ne raramente che 'e più cose siano
Zi o no ' ma è appunt0 da vedere VOlta 3 vo,ta se tale unione deter-
mini o no vera accessione, nel qual caso esse rientrano nei casi prima ricor-
*«nh* Part C1° SÌ è osservato nel testo circa l'inutilità del distinguere
anche ove fosse teoricamente possìbile, e a parte i rilievi relativi a queste
commistione de, principi dell'accessione ne, problema in esame, risulta da
SeoS PrOPOpS,ZIOn' Che' a«° - -me esplicitamente ammette anche il
Drietà delle rnl! Sian°, CaS' dÌ accessione in * mantiene distinta la pro-
prietà delle cose riunite in testa a due titolari, e posto che il modo dell'unione
- vale a dire un criterio fisico o materialistico - non può giovare al fine d
stabilire co che e parte e ciò che tale non è, nulla rimane che possa giusti
fi are a Estinzione fra parti e pertinenze. Se la < vera accessione » n n i
può ricavare dal « modo dell'unione », vera accessione non ha alcun signif
cato ali infuori d, quelle condizioni giuridiche dell'attribuzione che, anche p r
;	m CheCaP0 ^ 3 n0Str° Parere - ai CrÌter̰ d^'inseparabiS
r'rZi ' ' 1 ' anChe 86 S' ÌnV0Ca !a ^Partizione fra cose semplici
de la d- t P° ' 3 Pafte 16 CrÌtÌChe felatÌVe pr°Pri0 aila ammissibilità in s
na dottra^'r"6,13 T""6 COnstatazione' fa«a anche dalla tradiz"
naie dottrina criticata, che, almeno nelle cose composte, l'accentramento giu-
dico, quale un effetto di diritto coattivo, può anche non esserci Quanto
a. osservazione che, nelle pertinenze, il proprietario della cosa pr ndpate e
del a pertinenza non è proprietario di un tutto unico, rinviamo a ò che
diremo ne, prossimo capito,o. Ma è certo che, si tratti di uno oppur di m Ile
«diritti soggettai », ciò non può avere a,cuna ri.evanza nella questione in
(1) Segrè, op. cit., P. 127. Peraltro, nel Corso 1929-30 [Proprietà iii p 861
tanto le chiavi che le tegole sono poste quali esempi di « pertinenze »