il lato economico 123 1905 1906 1907 1908 1909 1910 Importazioni ( Italia 634 592 1,054 541 1,606 [3,200] da Tripoli in f Gran Brettagna â 6,580 13,690 4,305 3.991 4,341 Esportazioni \ Italia 3,088 3,951 3,526 3,221 2,924 [4,400] da Tripoli in f Gran Brettagna â 3,364 4,038 2,819 1,805 2,915 Sopratutto spetterà forse al commercio italiano di fronte alle nuove colonie nord-africane quanto spettò all'industria tessile del Lancasliire di fronte all'India Orientale: di provvedere al consumo stoffe, uniformi e a buon mercato, di cotone e di calicò, idonee a soddisfare i bisogni non molti raffinati e poco mutevoli della clientela indigena, nei paesi arabi così attaccata al baraccano. Trattasi dunque di un' esportazione basata su una fabbricazione facile perchè tecnicamente semplice e il cui costo di produzione è poco dispendioso a cagione della scarsa va- rietà dei modelli, e quindi promettente lauti guadagni; esportazione però di qualità meno fine e più scadenti. Del resto, non tanto per la Tripolitania che è rimasta, durante la guerra, tagliata fuori da ogni concorrenza commerciale, ma bensì per il rimanente dell'Oriente resta a vedere, se e fin a che punto la guerra abbia alterato il commercio italiano. 1 relativi bilanci non sono ancora fattibili. Certo, mentre la guerra si svolgeva, le altre po- tenze, non implicatevi, non hanno perso il loro tempo, adoperandosi, anzi, con tutti i mezzi, come lo dice con molta franchezza una rela- zione del console dell'amica Inghilterra a Costantinopoli 1), a sosti- tuire commercialmente l'Italia. Quanto poi al tentativo di stabilire un monopolio commerciale per l'Italia nelle sue nuove colonie, resta dubbio se non ne nascessero difficoltà con l'Inghilterra, che già di tale eventualità si è dimostrata preoccupata 2). Daltronde nella stessa Italia i più competenti eeono- 1) Diplomatic and Consular Reporte, Turkey, N. 4835, Animai Series. 2) Nella tornata dell'8 settembre 1912 della Camera dei Comuni il deputato del Lankasbire, on. Kicks, chiese al Ministro degli Esteri se il Foreign Office abbia fatto passi presso il Governo italiano per ottenere che non vengano erette barriere doganali in Tripolitania a danno dei cotoni di Manchester e delle lane del York- shire, tutte merci che prima della conquista italiana entravano liberamente a Tripoli. Sir Grey rispose: â La questione venne considerata alla line della guerra italo-turca, ma siccome nessun paese ha fatto ancora una stipulazione con l'Italia relativamente alle cose commerciali, non sarebbe stato opportuno per l'Inghilterra fare passi in questo senso. Anzi, secondo me, ciò non sarebbe stato conforme ai precedenti.