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c)	delle società di assicurazione;
d)	delle Casse di risparmio, il cui bilancio presentò una
perdita o non presentò un utile;
e)	degli istituti di credito, il cui bilancio presentò una
perdita o non presentò un utile.
Ancora è da osservarsi che, per valutare il reddito impo-
nibile dei fabbricati, si includono i meccanismi e apparecchi
inamovibili per necessaria infissione al suolo, mentre, nei bi-
lanci delle società industriali e commerciali, essi sono valutati
separatamente dagli stabili.
Infine si avverta che, mentre le valutazioni della Direzione
del demanio e delle tasse si riferiscono agli ultimi esercizi finan-
ziari, i dati, da cui fu desunto il valore degli stabili dei Co-
muni, dei Monti di pietà, delle Confraternite non di beneficenza,
delle persone giuridiche soggette all'imposta di ricchezza mo-
bile, risalgono a parecchi anni addietro.
Bastano, io penso, i dati e le considerazioni precedenti per
mostrare come, moltiplicando l'estimo catastale dei terreni e il
reddito imponibile dei fabbricati delle persone giuridiche per i
coefficienti adottati dalla Direzione del demanio e delle tasse,
si resti molto al di sotto del vero.
«5. A renderci conto della subvalutazione dei terreni, a cui
giunse la Direzione del demanio e delle tasse, sarà opportuno
ricordare il metodo seguito da questa nella sua stima.
Si moltiplicò per certi coefficienti l'estimo catastale. Ora l'e-
stimo catastale in alcune province rappresenta, secondo quanto
afferma la Direzione del demanio e delle tasse, l'antico valore
dei fondi. Per queste province, furono adottati coefficienti di ca-
pitalizzazione di 3 o di 4. Così bassi coefficienti furono adope-
rati per le province di Portomaurizio, Ferrara, Forlì, Bologna,
Ravenna, Ascoli Piceno, Macerata, Pesaro, Perugia, Roma, Be-
nevento. Se non che i valori venali ottenuti in questo modo
per i terreni (Cfr. Tavola a pag. 156) sono, specialmente m al-
cuni casi, così ridicolamente bassi (p. es. un ettaro di terreno
coltivato o meno avrebbe il valore venale di lire 40 a Porto-
maurizio, 380 a Ferrara, 210 a Benevento, 540 a Pesaro, ecc.) e
tanto diversi dai valori risultanti per le province finitime che
viene fatto di domandarci se, in alcune di queste province, 1 e-
stimo catastale non abbia in parte o in tutto un significato
diverso da quello attribuitogli dalla Direzione del demanio e
delle tasse, o se il coefficiente di capitalizzazione così basso non
sia stato adoperato per una svista.
Per le altre province, l'estimo catastale rappresenta il red-
dito Sarà utile, fra queste, fermare la nostra attenzione sulle