corrispondenza d'istituzioni derivi da un ordinamento gene- rale? Io penso che questa conclusione sia legittima. Che questo ordinamento sia sorto nell'età degli imperatori della casa di Sassonia non mi sembra molto verosimile: essi eb- bero a pensare piuttosto alla difesa militare dell' impero minacciato da ogni parte, che ad organizzazioni di questo genere. D'altronde, come ho già detto, il testo delle Hono- rantiae fa risalire i diritti della Camera, già ai tempi dei Re d'Italia Ugo, Lamberto e Berengario II. Ma come spie- gare allora questa somiglianza d'ordinamenti fra le città dell'Italia superiore e le città del Reno e della Francia settentrionale? Par legittimo pensare ad un'età anteriore alla costituzione di Re d'Italia indipendenti quali furono Berengario I, Guido e gli altri fino a Berengario II, ad un tempo nel quale non fossero ancora spezzati i vincoli fra la Longobardia e le regioni occidentali ricordate: la mente va spontaneamente agli ultimi Carolingi. E" un'ipotesi che può trovare un sostegno in qualche osservazione ulteriore. Ricorderò un fatto solo : la posi- zione particolare che gli addetti al commercio delle vetto- vaglie, pìstores, macellatores, hanno nei documenti relativi ai ministeria et officia. A Verona essi costituiscono un officium distinto dalla schola maior che abbraccia le altre professioni. Nelle Honorantiae Civitatis Papiae, pistores e macellatores non sono ricordati, ciò che non può voler dire di certo che non esistessero, ma piuttosto che dipendessero da un ufficiale diverso dal camerarius. Anche ad Augsburg ed a Strasburgo, i macellai, i panattieri, e in genere le pro- si