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- teoria pura dell'imposta
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altrimenti egli avrebbe fissato quel prezzo già prima dell'imposta. Sup-
poniamo, per toglierci dal dubbio, che egli venda ora per una somma
di dollari 9.900. Poiché egli deve pagare dollari 99,90 di imposta (1),
gli rimarranno solo dollari 9.890,10, mentre se egli continuasse a far
pagare solo 1 dollaro, egli avrebbe dollari 10.000 — 100 = dollari 9.900.
Cosi sarà conveniente per il produttore accollarsi l'intero onere.
L'imposta non può esser trasferita al consumatore né in tutto né in
parte ».
« La maggior parte degli scrittori », aggiunge il prof. Seligman in
una nota, « compreso Marshall, non si avvedono di ciò ».
La plausibilità di questo ragionamento deriva dalla circostanza
accidentale che l'autore ha scelto un caso in cui (prima dell' imposta) il
ricavo lordo è identico al guadagno netto. Egli paragona i 9.900 dol-
lari coi 9.890 dollari di profitti, trascurando il costo di produzione.
Ma egli avrebbe in generale trovato che dollari 9.900 meno il costo di
produzione delle 10.000 unità di merce sarebbero minori che dollari 9.890
meno il costo di produzione di quel minor numero di unità che pos-
sono vendersi al prezzo stabilito (2). Io ho procurato di semplificare
il ragionamento di Gournot in una nota (3).
(t) Ciò avviene supponendo l'imposta non del dieci per cento, come prima
era fissata, ma dell'«!» per cento. Questa perdonabile trascuratezza delle cifre
non spiega nè scusa l'imperfezione del ragionamento.
(3) Cfr. Graziasi, Istituzioni della scienza delle finanze (1897), pag. 337.
Egli pare considerare la teoria del prof. Seligman come vera « in generale ».
Io ritengo che sia vera solo nel caso particolare in cui la spesa totale di
produzione è costante — non decrescente con una diminuzione nella quantità
prodotta.
(3) Prima dell'imposta il monopolista avrà fissato il prezzo che rende
massimo il suo guadagno netto. Si può supporre che egli cominci per ten-
tativi con un prezzo molto basso, e che vada elevando il prezzo finché l'in-
cremento del profitto netto che corrisponde all'aumento di prezzo si mantiene
positivo. Egli cesserà proprio al punto al quale quell'incremento cessa di
esser positivo e~5onrincia~ad esser negativo. Questa è la posizione di ma-
ximum che si cercava. Un aumento del prezzo oltre questo punto è seguito da
una diminuzione del ricavo lordo. Infatti, per ipotesi l'aumento del prezzo
è seguito da una diminuzione del guadagno netto; ed il guadagno netto è
uguale al ricavo lordo meno il costo totale; ed il costo totale diminuisce
coll'aumento del prezzo, giacché ,il costo totale decresce colla diminuzione
della quantità offerta, e questa quantità diminuisce col crescere del prezzo.
Se, adunque, il ricavo lordo meno il costo totale diminuisce mentre il sot-
traendo costo totale diminuisce, tanto più deve diminuire il ricavo lordo.
Dopo l'imposta, la quantità che il monopolista cerca di render massima
è il profitto netto nello stesso senso di prima (cioè il ricavo lordo meno il costo
totale) meno l'ammontare dell'imposta, vale a dire una certa percentuale del
ricavo lordo. Questa quantità non sarà un massimo al punto prima determi-
nato. Perchè se il prezzo si elevasse oltre quel punto, l'incremento della quan-
tità da render massima (il profitto netto meno 1* imposta) sarebbe 0 meno