230
MUNICIPALIZZAZIONE DEI PIllLICI SEKYIC.I
,;i distru-
zione delle
posizioni
monopoli-
stiche. —
Effetti sul-
l'organi-
smo econo-
mico.
in perdita, ed i produttori indipendenti non potranno sostenere la
concorrenza e dovranno presto sparire.
2sTè si creda del resto clie sia facile l'impedire queste manovre
predatorie con un'opportuna legislazione. La proposta fatta dal Clark
d'impedire con leggi severe tutte le forme di concorrenza sleale,
d'impedire p. es. di vendere al di sotto del costo di produzione,
presenta difficoltà pratiche insuperabili. Giustissimo il principio d'in
tervenire a salvaguardare l'indipendente produttore, combattuto dai
trusts, e che costituisce la salvaguardia della classe consumatrice
contro il monopolio delle combinazioni; ma come distinguere, caso
per caso, il produttore indipendente, forte, clic deve solo soggiacere
alle manovre sleali del trust, dal produttore che scompare per de
bolezza e poca efficacia produttiva! come determinare, caso per caso,
i costi di produzione dei trusts? La legislazione diventerebbe troppo
invadente, vessatoria e iter di più costosissima. E mai si potrebbero
con precisione determinare i limiti della « tolleranza di monopolio »
sostenuta dal Clark stesso, come necessità imprescindibile.
Cfr. John lì. Clark, Monopoliès and the la\v (Politicai Science Quartcrly : Sep-
tember 1901, pag. 463-75).
§ 170. L'impresa politica, eliminando una posizione monopolistica,
riconduce nel sistema produttivo la libera concorrenza. L'eliminazione
si potrebbe fare in due modi: o dichiarando proprietà collettiva il
fattore produttivo monopolizzato, o facendosi l'impresa politica prò
duttrice diretta in determinate industrie cadute sotto il dominio del
monopolio. Quando il monopolio però deriva, non tanto dall'appro-
priazione <1 i un fattore produttivo limitato, quanto invece dalla na-
tura stessa e dallo sviluppo di una industria, allora appare unico
rimedio la produzione diretta, a meno che non si voglia con leggi
speciali regolamentare l'industria, alla quale si cederebbero in uso
i beni di ordine superiore di quantità limitate ed appropriati dalla
collettività. Sulla possibilità di quest'ultima ipotesi torneremo in se
guito (Gap. V); vediamo ora quali effetti si raggiungono eliminando,
dal mondo produttivo, una posizione monopolistica.
La posizione monopolistica, noi l'abbiamo già visto (§ 141), per-
mette al detentore del monopolio di concorrere ad una parte più o
meno grande del surplus produttivo ; essa non è necessaria a richia-
mare in vita lo sforzo produttore, ma è il portato di alcune condi
zioni di fatto naturali o artificiali. Il risultato utile della produzione
si distribuisce così in modo ineguale tra i concorrenti iti processo
produttivo; la rimunerazione non è più proporzionale ai costi, non
è neppure proporzionale ¡ti possesso in genere, ma dipende da pos-