il VECCHIO Eli IL NUOVO UNIONISMO; (1875-1889) 321 Non è difficile capire perchè, con un programma simile, le Unioni operaie non riuscirono, tra il 1876 ed il 1885, ad esercitare alcuna influenza effettiva sulla Camera dei Comuni. Certamente si ottenne dal Governo qualche concessione a favore dei salariati. La legge sulla responsabilità degl'imprenditori del 1880, alla quale abbiamo già ac- cennato, rappresentava, malgrado tutte le sue deficienze, un nuovo punto di partenza abbastanza importante. Grazie alla persistenza del Broadhurst, si riuscì a far inserire alcune piccole clausole, che pro- teggevano gli interessi degli operai, nelle leggi sul fallimento e sulle società per azioni proposte da Chamberlain (1). Ma si lasciò che Charles Bradlaugli, il quale non era mai stato un unionista, prendesse l'ini- ziativa dell'utilissima legge la quale proibiva il pagamento dei salari nelle osterie; e, quando questa fu presentata, la Commissione parlamen- tare (osservando che non era necessaria per i mestieri organizzati) le dette un debole appoggio. E fu pure Bradlaugh, che nel 1887 riuscì a far approvare la legge contro il sistema del truck: oggetto che la Commissione parlamentare aveva tolto dal suo programma nel 1877, adducendo il motivo che non aveva potuto, almeno nelle industrie da essa conosciute, trovare prove sufficienti a convincerla della necessità di abolire questo sistema (9). Ma dove risultò più patente il poco suc- cesso ottenuto dalla Commissione parlamentare nell'indurre il Governo ad emanare leggi in favore dei salariati come tali, fu appunto in quel gruppo di riforme che concernevano il regolamento legale delle condi- zioni del lavoro. Al grande progetto di testo unico delle leggi sulle fabbriche, presentato nel 1878, essa non seppe proporre che quattro piccoli emendamenti e di questi uno solo fu approvato (3). Il « sistema del sudore » nelle industrie a domicilio, contro il quale le organizza- zioni dei sarti e dei calzolai proponevano severe, ma, osiamo credere, mal pensate leggi, fu lasciato espandersi libero da ogni regola. Anche alle panetterie non fu imposta in realtà alcuna ispezione. Deputazione su deputazione si presentava al Ministro degli interni per sollecitare un aumento nel numero degli ispettori delle fabbriche, ricevendo sempre per tutta risposta l'obbiezione apparentemente irrefutabile, che questo aumento costerebbe denaro che i poveri contribuenti non avrebbero potuto pagare ; sinché avvenne che i furbi e pratici capi dei lavoranti del 1874; e quest'appoggio delle Unioni contribuì largamente al successo otte- nuto dal Plimsoll colfar passare una legge provvisoria nel 1875 e regola- menti definitivi nel 1876, nonostante gli sforzi riuniti di un forte Governo conservatore e dei proprietari di navi appartenenti ad ambidue i partiti della Camera. (1) « Rapporti del Congresso », 18S2 e 1883. (2) « Rapporto della Commissione parlamentare », 17 settembre 1877. (3) Quello che estendeva alle bilancie e misure adoperate nelle fabbriche, le disposizioni della legge sui pesi e le misure relative all'ispezione, ecc. 21 â Bibl. Ecùnom. â V Serie â Voi. VI, S. e B. Webb.